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Il più grande censimento di ammassi di galassie

Il più grande censimento di ammassi di galassie

Realizzato dal telescopio spaziale europeo Xmm-Newton

15 ottobre 2018, 15:30

Redazione ANSA

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L 'ammasso di galassie XLSSC006 osservato da XMM-Newton e altri telescopi (fonte: Esa/Xmm-Newton; Cfht; XXL Survey) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'ammasso di galassie XLSSC006 osservato da XMM-Newton e altri telescopi (fonte: Esa/Xmm-Newton; Cfht; XXL Survey) - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'ammasso di galassie XLSSC006 osservato da XMM-Newton e altri telescopi (fonte: Esa/Xmm-Newton; Cfht; XXL Survey) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Si amplia ulteriormente 'XXL', il più grande censimento di ammassi di galassie mai realizzato dal telescopio XMM-Newton dell'Agenzia spaziale europea (Esa): i nuovi cataloghi, pubblicati in uno speciale della rivista Astronomy & Astrophysics, contengono ben 365 nuovi ammassi di galassie e 26.000 nuclei galattici attivi (Agn), regioni luminose e compatte al centro di alcune galassie in cui un buco nero supermassiccio ingurgita la materia circostante.

In totale sono 20 gli articoli dedicati al progetto (cinque a guida italiana) che hanno coinvolto circa cento ricercatori da tutto il mondo, tra cui numerosi dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e delle università di Bologna e Padova.
Dopo i primi cataloghi pubblicati nel 2015, con 100 ammassi di galassie e mille nuclei galattici attivi, questa nuova ondata di dati rappresenta un deciso passo avanti: è la prima volta che un numero così cospicuo di ammassi e Agn, selezionati nella banda dei raggi X, è osservato in un volume ininterrotto di spazio fino a grande distanza. Queste informazioni permettono di ricostruire in dettaglio la struttura dell'Universo su larga scala e la sua evoluzione nel tempo.

Il completamento del censimento degli oggetti individuati nelle 2.000 ore di osservazione del programma XXL su due porzioni di cielo (ciascuna pari alla superficie apparente di 100 lune piene) ha richiesto uno sforzo coordinato dei maggiori telescopi oggi a disposizione, sia sulla Terra che nello spazio, nella banda radio, nella luce visibile e nell'infrarosso. Quando i telescopi a raggi X osservano l'Universo extra-galattico, infatti, vedono due tipi di sorgenti: il gas caldo intergalattico degli ammassi di galassie e gli Agn. Pur essendo abbastanza facile trovarli, occorre poi usare altri telescopi (che operano in altre lunghezze d'onda) per chiarire la natura di ogni sorgente e misurarne la distanza.

Con l'indagine XXL, i ricercatori hanno scoperto ammassi di galassie così lontani che i raggi X che osserviamo oggi sono stati emessi quando l'Universo aveva solo metà circa della sua età attuale, e Agn ancor più lontani.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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