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Pronto il nuovo catalogo delle onde gravitazionali, sono 90

Pronto il nuovo catalogo delle onde gravitazionali, sono 90

Catturate sempre più numerose, grazie a strumenti più potenti

08 novembre 2021, 12:37

Redazione ANSA

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Rappresentazione artistica della collisione di due stelle di neutroni, un evento che genera onde gravitazionali (fonte: NASA/Swift/Dana Berry) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rappresentazione artistica della collisione di due stelle di neutroni, un evento che genera onde gravitazionali (fonte: NASA/Swift/Dana Berry) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rappresentazione artistica della collisione di due stelle di neutroni, un evento che genera onde gravitazionali (fonte: NASA/Swift/Dana Berry) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sale a 90 il numero delle onde gravitazionali catturate dalla loro scoperta, avvenuta cinque anni anni fa, e di queste sono 35 quelle osservate tra novembre 2019 e marzo 2020: sono i risultati che emergono dalla pubblicazione del nuovo Catalogo di eventi scoperti dai principali rilevatori attivi nel mondo: i due interferometri Ligo, negli Stati Uniti, l'europeo Virgo che si trova in Italia, a Cascina (Pisa) e il giapponese Kagra. Sono numeri che indicanocome la neonata astronomia gravitazionale è ormai una consolidata realtà.

Dalle enigmatiche stelle di neutroni di dimensioni anomale ai buchi neri supermassicci, gli oggetti cosmici protagonisti del nuovo catalogo sono diversi fra loro e permettono per la prima volta di studiare fenomeni finora impossibili da osservare. Uno degli ultimi eventi, registrato nel febbraio 2020, ha visto la fusione di una coppia di buchi neri, o una coppia mista di un buco nero con una stella di neutroni, in cui uno dei due oggetti aveva una massa ritenuta un po' troppo piccola per quella prevista dai modelli teorici.

I dati appena pubblicati in questo terzo Catalogo, chiamato GWTC-3, si riferiscono alle numerose informazioni raccolte a partire dal 2016 dal rilevatore europeo Virgo dell'Osservatorio Europeo Gravitazionale (Ego) e al quale l'Italia partecipa con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l'americano Ligo e il più recente giapponese Kagra.

"Ricordo ancora vividamente l'entusiasmo di tutti noi scienziati mentre ascoltavamo l'annuncio pubblico della prima scoperta delle onde gravitazionali all'inizio del 2016", ha detto Edoardo Milotti, membro della collaborazione Virgo dell'Università di Trieste e dell'Infn. "Ora, meno di sei anni dopo, le scoperte riportate nel catalogo GWTC-3 aggiungono nuove preziose informazioni al nuovo, crescente campo dell'astronomia delle onde gravitazionali, e forniscono una nuova prospettiva su molti aspetti dell'Universo, come, ad esempio, le popolazioni binarie di buchi neri o stelle di neutroni".

A renderlo possibile sono stati anche i tanti interventi, alcuni anche recentissimi, di aggiornamento deli strumenti che hanno permesso di migliorare la qualità e la quantità delle onde gravitazionali osservate. Per Giovanni Losurdo, portavoce della collaborazione Virgo e ricercatore dell'Infn, "questo nuovo catalogo dimostra come Virgo, Ligo e Kagra si stiano muovendo velocemente in una nuova fase: dalla scoperta e dall'osservazione di eventi isolati agli studi di popolazione, un modo potente per indagare la natura dell'universo oscuro. Questo cambiamento - ha osservato - apparirà ancora più rilevante nei prossimi cicli di osservazione quando, grazie ai recenti aggiornamenti, ci aspettiamo di rivelare fino a un evento al giorno".

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