La proteina che favorisce la crescita e la diffusione delle cellule tumorali nel cancro al polmone può essere fermata: uno studio dell’Università americana Tulane ha scoperto che un’altra proteina, già nota per le sue proprietà antitumorali, è in grado di bloccare la prima attraverso un percorso molecolare finora sconosciuto e che potrebbe essere determinante per arrestare il progredire del cancro ai polmoni, uno dei più comuni e la principale causa di decessi legati ai tumori. La ricerca, pubblicata sulla rivista dell’Accademia Nazionale delle Scienze americana, Pnas, potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci basati su questo meccanismo e a trattamenti sempre più personalizzati.
La proteina nota come c-Myc svolge un ruolo essenziale nella normale crescita cellulare. Tuttavia, quando si forma un tumore, c-Myc inizia a produrre degli errori che si accumulano, favorendo la diffusione del cancro. “Abbiamo scoperto che un’altra proteina, RBM10, può colpire direttamente c-Myc, riducendo i suoi effetti nocivi”, afferma Hua Lu, che ha coordinato lo studio. “Sappiamo molto sul cancro, ma le molecole coinvolte sono ancora una scatola nera. Pezzo dopo pezzo – aggiunge Lu – stiamo acquisendo una migliore comprensione”.
I ricercatori hanno anche scoperto un altro fattore fondamentale: spesso, nei tumori polmonari, è presente una forma alterata della proteina RBM10, che ha perso la capacità di sopprimere c-Myc e finisce così per promuovere la crescita tumorale invece di impedirla. “Speriamo di poter progettare una molecola che colpisca direttamente la forma alterata di RBM10”, dice Lu: “Se riuscissimo a convertirla nella sua forma normale, si spera che questa possa bloccare l’attività cancerogena di c-Myc”.
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