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L'orologio biologico controlla anche l'evoluzione del cervello

L'orologio biologico controlla anche l'evoluzione del cervello

Con il gene Clock

10 dicembre 2017, 11:13

Redazione ANSA

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Una coltura di neuroni umani nella quale le cellule in rosso, con il gene Clock attivo, migrano a distanze maggiori (fonte: UTSW) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una coltura di neuroni umani nella quale le cellule in rosso, con il gene Clock attivo, migrano a distanze maggiori (fonte: UTSW) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una coltura di neuroni umani nella quale le cellule in rosso, con il gene Clock attivo, migrano a distanze maggiori (fonte: UTSW) - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'orologio biologico non controlla solo fame e sonno, ma ha un ruolo importante anche nell'evoluzione del cervello. Lo fa attraverso il gene Clock, già noto per essere il regista dei ritmi biologici (ritmi circadiani) . Lo ha scoperto lo studio coordinato dal Southwestern Medical Center dell'università del Texas (UT), pubblicato sulla rivista Genes & Development.

E' un risultato che permette di capire come alcune proteine prodotte dal gene Clock influenzano  i processi attraverso i quali i neuroni trovano il loro giusto posto nel cervello. "Ora abbiamo la prova che Clock regola molti geni al di fuori dei ritmi circadiani, quindi possiamo collocarlo come un punto chiave nella gerarchia di importanti percorsi molecolari per lo sviluppo e l'evoluzione del cervello umano", ha spiegato Genevieve Konopka, del Peter O'Donnell Jr. Brain Institute della UT Southwestern.

Il risultato ha sorpreso gli stessi ricercatori: "Una nuova funzione del gene Clock nel cervello, non direttamente correlata ai ritmi circadiani, era inaspettata e il suo possibile ruolo nell'evoluzione della neocorteccia umana è molto eccitante", ha commentato Takahashi della UT Southwestern, tra gli autori dello studio.

Il cervello umano è notevolmente più grande del cervello del nostro parente più prossimo, lo scimpanzé, ma la dimensione da sola non basta a giustificare le abilità cognitive, basti pensare a quei mammiferi come le balene e i delfini, che hanno cervelli ancora più grandi. I ricercatori hanno quindi cercato di capire cosa rende più intelligente il cervello umano.

Per farlo si sono concentrati su quell'area del cervello legata allo sviluppo del pensiero superiore, sede della memoria e dell'apprendimento, chiamata neocorteccia. Hanno così scoperto che il gene Clock, come un regista, regola l'attività di un insieme di geni importanti per l'evoluzione del cervello, alcuni dei quali legati a disturbi cognitivi e che hanno un ruolo nel processo mediante il quale i neuroni nati in alcune zone del cervello migrano per raggiungere la loro sede definitiva.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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