"La misura è colma. E il nodo
pensioni è solo la classica goccia che ha fatto traboccare il
vaso. Oltre al ricalcolo degli assegni previdenziali, sul quale
restano blande le rassicurazioni del ministro dell'Economia
Giancarlo Giorgetti, infatti, la manovra non dà le risposte che
gli infermieri si aspettavano neppure sul fronte delle risorse
per il prossimo rinnovo del contratto di comparto". Alla vigilia
dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato dal Nursind per
domani 17 novembre, il segretario Andrea Bottega mette in fila
le principali ragioni della protesta.
"In piazza - dice - ribadiremo il nostro 'no' secco
all'articolo 33 del ddl Bilancio, che riguarda appunto il
ricalcolo retributivo degli assegni previdenziali, di cui
chiediamo l'abrogazione. Tutte le altre soluzioni cui il Governo
sta pensando in questo momento, infatti, non fanno altro che
accelerare la fuga degli infermieri. Un'ulteriore emorragia che
davvero non possiamo permetterci", sottolinea.
"Domani i cittadini toccheranno con mano il Ssn del futuro,
con ospedali e territorio senza infermieri. La prospettiva
purtroppo è proprio questa. La proposta di importarli in
particolare dall'India, infatti, non risolve il problema.
Casomai, lo sposta in avanti. Col rischio che più tempo passa e
più sarà difficile da una parte fermare gli abbandoni, tra
licenziamenti e fughe all'estero, e dall'altra attrarre
giovani". Per il sindacalista, "se davvero si vuole cominciare a
risolvere la questione alla radice, e non in maniera spot, la
strada è una soltanto: agire innanzitutto sulla leva economica,
visto che i nostri stipendi sono i più bassi d'Europa, e dare
finalmente maggiore autonomia agli infermieri nello svolgimento
del loro lavoro. Proprio quello che ribadiremo in piazza,
convinti che sia l'unico modo per cominciare a invertire il
trend e a vedere i numeri crescere, dando così sollievo anche a
chi è già in servizio nel Ssn perché potrà sperare in una più
equa distribuzione dei carichi professionali", termina la nota.
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