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Covid: casi in crescita in Europa, +19% in un mese

Covid: casi in crescita in Europa, +19% in un mese

Italia prima in Europa per contagi; Eris è variante dominante

ROMA, 02 ottobre 2023, 18:03

Redazione ANSA

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Foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

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I contagi da Covid in Europa hanno ripreso a crescere a un ritmo del 19% su base mensile, mentre nel mondo si è entrati in una nuova fase, in cui le curve dei contagi seguono andamenti discordanti nelle diverse aree del mondo, e, soprattutto, vi è un minore flusso di dati che rende difficile interpretare le tendenze generali. È quanto emerge dall'ultimo bollettino dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, che, per questo, invita a leggere con estrema cautela le statistiche.
 Secondo il bollettino, nell'ultimo mese sono stati notificati 685mila nuovi casi e circa 1.900 decessi. In brusco calo (-65%) i contagi nella regione del Pacifico Occidentale dell'Oms, dove nei mesi scorsi (specie in Corea del Sud) si era verificata una forte recrudescenza dell'epidemia. La regione resta tuttavia la prima per numero di contagi con 458mila casi nell'ultimo mese.
    Al contrario, si registra una risalita della curva in Europa con 177mila casi mensili, pari a un +19% rispetto al mese scorso. Il Paese con il maggior numero di contagi è l'Italia: quasi 61mila, con un aumento dell'84% rispetto a un mese fa. Il trend è in lieve crescita anche nelle Americhe con 39 mila contagi (+3%).
    Sul fronte delle varianti si conferma la netta prevalenza di Eris (EG.5), che rappresentava oltre un terzo delle sequenze depositate nella settimana conclusasi il 10 settembre ed è data in ulteriore crescita. La diffusione della variante Pirola (BA.2.86) resta ancora irrisoria, con meno di 200 sequenze depositate dalla sua scoperta.
    Preoccupa il calo dei test eseguiti e dell'attività di sequenziamento a livello globale. "Al momento - scrive l'Oms - non ci sono studi che indichino qualsiasi associazione tra varianti di interesse o sotto monitoraggio e aumento della gravità malattia", ma la riduzione della sorveglianza rischia di fare sfuggire cambiamenti rilevanti nel virus SarsCoV2.

Vaia, nelle scuole nessun allarme, norme se serviranno  -  "Allo stato attuale non c'è nessun elemento che ci faccia dire che nelle scuole c'è un allarme Covid, se ci dovesse essere, e io non credo, con il tavolo (interministeriale Salute e Istruzione ndr) che ha lavorato saremo pronti ad emettere la circolare", ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia a margine della presentazione a Roma della campagna 'Frecciarossa 2023: la prevenzione viaggia in treno' promossa da Fondazione IncontraDonna e da Ferrovie dello Stato Italiane con il patrocinio del ministero della Salute.
Sui positivi al Covid asintomatici Vai evidenzia che "c'è una circolare di agosto che dice con chiarezza che le persone che stanno male devono stare a casa e le persone che non stanno male, così come per ogni altra malattia respiratoria, non devono stare a casa. C'è un motivo - ha aggiunto - anche medico legale che non è di mia competenza ma di altri ministeri e loro vedranno le certificazione. Ci deve orientare una cosa semplice: le persone che hanno una malattia respiratoria devono stare a casa. Poi chi sta a contatto con i fragili deve usare la mascherina, si tratta di usare il buon senso. Ma siamo in una fase in cui non c'è bisogno di misure straordinarie". 

 Spallanzani, per influenza e Covid vaccini importanti e sicuri - Con l'inizio della stagione autunnale "abbiamo davanti a noi il Covid e l'influenza. Il Covid è passato da una polmonite mortale a una malattia più lieve, assimilabile appunto all'influenza per la popolazione generale. Nella popolazione fragile può invece dare sintomi importanti e forme anche mortali. L'influenza è simile nei sintomi e nelle possibili conseguenze. Dobbiamo proteggere la popolazione anziana, la popolazione oncologica, le persone più deboli e fragili. Lo facciamo vaccinandoci contro il Covid e l'influenza. Le vaccinazioni sono sicure". Lo ha dichiarato il direttore sanitario dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive 'Lazzaro Spallanzani', Pietro Scanzano, in occasione dell'avvio della campagna vaccinale nel Lazio.
   

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