Confrontando i dati del pre e post
covid, si vede come la vaccinazione antinfluenzale abbia goduto
di un effetto positivo a seguito della pandemia. Ma, mentre nel
2020-21, la regione Umbria ha raggiunto il 77,4% di vaccinati
Marche e Abruzzo si sono attestate a 64% e 65%, ovvero un valore
prossimo a quello nazionale (65,3%), ma inferiore alla soglia
minima del 75% indicata dall'organizzazione mondiale della
Sanità". A illustrare i dati è stata Sabrina Nardi, consigliere
di SalutEquità, durante il terzo appuntamento con 'Vaccinare è
proteggere', convegno promosso da Sanofi Italia, che oggi farà
tappa nelle regioni Abruzzo, Marche e Umbria.
Nella stagione 2019-2020, infatti, in Umbria la copertura
antinfluenzale era al 64,3%, in Abruzzo al 55,3%, nelle Marche
al 56,9% e a livello nazionale al 54,6%. Pertanto, nel 2020-21,
la crescita è stata rispettivamente del +13,1%, +8,8%, +8,1% e
+10,7%.
Per agire su coperture disomogenee, ha aggiunto Nardi,
"bisogna capire cosa non va, partendo dall'aumentare
l'informazione ma anche della fiducia nei professionisti
sanitari". Ma, "per garantire equità - ha aggiunto Nardi - oltre
a aumentare le coperture vaccinali, così da raggiungere gli
obiettivi minimi anche nelle prossime stagioni, dobbiamo anche
garantire vaccinazioni domiciliari, così come inserirle nei
percorsi diagnostico terapeutici assistenziali". Inoltre,
"bisognerebbe garantire anche un livello qualitativamente
elevato di quello che viene somministrato, perché i vaccini
antinfluenzali non sono tutti uguali". Risulta invece, ha
concluso, "che di vaccino quadrivalente ad alto dosaggio, il più
efficace a proteggere anziani e fragili, sia stato ordinato solo
nelle Marche, mentre non risulta presente nelle gare di Umbria e
Abruzzo".
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