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Napoli, petardo su ambulanza e dottoressa aggredita

Napoli, petardo su ambulanza e dottoressa aggredita

Croce Rossa, a Napoli peggio dei territori di guerra

NAPOLI, 02 gennaio 2020, 16:31

Redazione ANSA

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Ancora violenza al personale sanitario a Napoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ancora violenza al personale sanitario a Napoli - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ancora violenza al personale sanitario a Napoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

- Ancora violenza al personale sanitario a Napoli. L'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate" ha segnalato l'esplosione di un petardo lanciato verso un'ambulanza che era stata inviata nel quartiere Barra per soccorrere un paziente. "Nell'aprire lo sportello del mezzo di soccorso - si legge su Fb - il medico viene investito da una deflagrazione causata da un fuoco d'artificio gettato da ignoti sotto l'ambulanza". Un altro episodio è avvenuto nei pressi dell'ospedale "San Giovanni Bosco" dove una dottoressa è stata aggredita con una bottigliata. 

Croce Rossa, a Napoli peggio dei territori di guerra  

 "L'aspetto più inquietante di questi nuovi episodi di aggressione a personale sanitario e di danneggiamento delle ambulanze a Napoli è che ci si abitui a questo stato di cose, fatti che non avvengono neppure nei territori di guerra in quanto i mezzi di soccorso ed il personale sono protetti dalle convenzioni internazionali. A Napoli non è così". Così il presidente provinciale della Croce Rossa, il dottor Paolo Monorchio, commenta con l'ANSA la denuncia fatta da 'Nessuno tocchi Ippocrate'.
   

Speranza, aggressioni inaccettabili, approvare presto norma

 "Le aggressioni a chi ogni giorno si prende cura di noi sono semplicemente inaccettabili. Bisogna approvare al più presto la norma, già votata al Senato, contro la violenza ai camici bianchi. Non si può aspettare". Lo scrive su Twitter il ministro della Salute, Roberto Speranza, citando il caso delle due aggressioni di Napoli.

 

Anelli (Fnomceo), denunciate 1200 aggressioni l'anno ma quelle reali sono il triplo 

"Nessun medico deve essere lasciato solo, a garantire assistenza in condizioni di sicurezza precaria: sono 1200 l'anno le aggressioni denunciate, e quasi tre volte di più sono quelle reali". Lo afferma il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, commentando gli ultimi due attacchi, avvenuti a Napoli, al danno di sanitari. Si tratta, denuncia, di "una vera carneficina silenziosa, perché spesso le aggressioni non vengono rese note per vergogna, per senso di pudore verso una denuncia che porterebbe allo scoperto situazioni di inadeguatezza o perché, addirittura, le aggressioni sono considerate una naturale componente del rischio professionale". Si apre purtroppo all'insegna della violenza contro i medici anche questo 2020, commenta Anelli: "I due episodi di Napoli, segnalati dall'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, non sono che la punta dell'iceberg di quella che è diventata una vera emergenza di sanità pubblica. Ai colleghi colpiti va, ancora una volta, la nostra vicinanza. Il nostro augurio per il 2020 è che sia veramente un anno di svolta, per il contenimento degli episodi di violenza, per la revisione della rete di continuità assistenziale e per tutta la nostra professione". Il presidente Fnomceo ricorda inoltre come il Parlamento stia procedendo con l'iter di approvazione del Disegno di Legge contro la violenza sugli operatori sanitari, e "già questo mese auspichiamo che riprenda l'esame del provvedimento - sottolinea -. Apprezziamo l'intervento del Ministro della Salute Roberto Speranza, che ancora oggi ne ha sollecitato l'approvazione".

Tra gli interventi che la Fnomceo ritiene utili e necessari, l'ampliamento della procedibilità d'ufficio; la ricollocazione degli ambulatori di guardia medica in ambiente protetto; l'istituzione, presso ciascun pronto soccorso, di un presidio fisso di polizia e quindi idoneo a garantire un'adeguata tutela dell'incolumità e della sicurezza del personale, composto da almeno un ufficiale di polizia e da un numero di agenti proporzionato al bacino di utenza e al livello di rischio della struttura interessata. Inolytre, prosegue Anelli, "appare urgente fronteggiare con strumenti efficaci il tema dell'aggressione ai medici e al personale sanitario in servizio, con un piano comprensivo di interventi, che contempli anche misure di sicurezza come videosorveglianza a circuito chiuso negli spazi comuni e altre misure di protezione". "Ora al ministro chiediamo di riconvocare l'Osservatorio permanente, per poter procedere, partendo dalla revisione della Raccomandazione n.8 per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, alla risoluzione di tutti quei problemi di carattere organizzativo rimasti - conclude - un po' fuori dal Disegno di Legge".

 

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