Un Protocollo d'intesa per la
promozione di percorsi di inserimento sociale e lavorativo in
realtà accoglienti del territorio di Roma e provinciale, per
ragazzi con disabilità sulla soglia della maggiore età. Ad
illustrare il progetto Ovis - Operatori volontari in inclusione
sociale a Palazzo Valentini, sede della città metropolitana di
Roma, l'assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma
Capitale Barbara Funari, la consigliera delegata alle Pari
opportunità di Città metropolitana di Roma Capitale, Tiziana
Biolghini, e l'assessora alle Politiche Sociali del Municipio
III Maria Concetta Romano. Con loro anche Annamaria Canonico,
presidente dell'associazione Guscio di noce. "Questa esperienza
è una conferma - ha spiegato l'assessora Funari - di come una
reale inclusione sociale sia possibile, dimostrando che il
vantaggio non è solo delle persone con disabilità ma anche delle
realtà che accolgono. Per fare veramente inclusione dobbiamo
parlare a tutta la città, anche a chi deve includere e crea
occasioni di accoglienza. Come Roma Capitale ci occuperemo anche
di valorizzare e supportare questi contesti disponibili
all'inserimento di persone con disabilità, a dimostrazione che
l'inclusione è un valore che rappresenta una risorsa per tutti.
Ringrazio Chiara Barale per averci arricchito raccontandoci la
sua storia di lavoro che svolge con passione nella cucina del
Merè Bistrot. E diamo oggi il benvenuto ai nuovi Ovis, Operatori
volontari di inclusione sociale che avranno un ruolo
fondamentale per fare da ponte tra ambienti accoglienti e
ragazzi". "Diventa sempre più importante e prioritario offrire
opportunità ed occasioni individuali alle persone con
disabilità, che vogliono inserirsi nel mondo del lavoro. Per
questo, con azioni congiunte tra Roma Capitale e Città
metropolitana e l'associazione Guscio di noce è nato questo
importante progetto che garantirà un ruolo riconosciuto a
ragazze e ragazzi che si vogliono misurare in ambienti
lavorativi più consoni alle loro attitudini. Questo lavoro
interistituzionale con l'assessora Funari - ha sostenuto
Biolghini - è uno dei tanti progetti che alimenta una rete
educativa che, con il supporto della rete associative del terzo
settore, costruisce un percorso di riferimento per la promozione
umana e culturale che nasce da contesti marginali o
svantaggiati. Le Istituzioni di prossimità diventano un
propagatore di un virus sano, che vuole contagiare con l'azione
positiva delle buone pratiche, i metodi dell'offerta per le
persone in difficoltà, adeguandoli alle loro esigenze e non
semplicemente al contesto".
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