Sfruttati, sottopagati e con una
formazione carente. E' il quadro dei medici specializzandi
italiani che arriva da un sondaggio Anaao Assomed, il più grande
sindacato dei medici ospedalieri italiani, presentato agli Stati
Generali della Formazione Specialistica: in servizio prestano
fino a 50 ore a settimana, si sentono "tappabuchi" e il 97%
chiede una riforma del sistema formativo.
Il nuovo sondaggio è stato condotto nel mese di aprile
scorso. Il 50% degli specializzandi denuncia di subire orari di
lavoro non rispettati, con frequenti superamenti delle 38 ore
settimanali previste dal contratto. I turni notturni sono la
norma per il 60% degli intervistati, spesso senza adeguati
periodi di riposo. Nonostante il lavoro extra, solo il 26% degli
specializzandi dichiara di lavorare 38 ore settimanali, mentre
per circa il 30% la settimana lavorativa supera le 50 ore. Ma
quello che preoccupa ancora di più è lo stato della formazione.
Soltanto il 10% degli specializzandi afferma di svolgere tutte
le attività previste dal programma formativo. La qualità della
formazione è spesso inadeguata, con il 20% degli intervistati
che dichiara di non seguire un programma formativo definito. Gli
specializzandi pagano poi tasse universitarie annuali tra i
1.500 e i 2.500 euro, cifre che superano addirittura i 3.000
euro in un caso su 10.
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