E' il primo studio ad aver identificato 15 precisi fattori "significativamente associati" ad alti rischi di sviluppare forme di demenza ad esordio precoce. I dati emersi dalla ricerca realizzata su piu' di 350,000 persone di eta' inferiore ai 65 anni, aprono cosi' la possibilita' di modificare molti di questi indicatori, diminuendo almeno in parte le probabilita' di manifestare la malattia in crescita tra gli under 65. Pubblicato su "Jama Neurology', il rapporto sostiene che si tratta del " piu' vasto e robusto studio mai condotto sulle cause della demenza giovanile".
L'epidemiologo David Llewellyn, leader del team dell' universita' di Exter in Gran Bretagna, ha esaminato i dati relativi alla salute e alle abitudini di vita di 356,052 adulti al di sotto dei 65 anni ,e completamente sani mentalmente all' inizio del trial. nel 2006. Nel corso del tempo, 485 di queste persone sono state diagnosticate con demenza ad esordio giovanile. I 15 fattori che con anticipo di anni indicherebbero una propensione decisa a sviluppare la demenza giovanile sono cosi' risultati: avere un basso livello di istruzione, un basso status socio-economico, bassi livelli di vitamina D, ma alti della proteina c reattiva nel sangue. Essere portatori di 2 tipi di variazioni genetiche della apoliproteina E.
Soffrire di isolamento a livello sociale, di cattivo udito, di ipotensione ortostatica, diabete, malattie cardiache, ictus, depressione. Ma anche evidenziare poca forza, ad esempio nello stringere le mani, e' un indicatore pericoloso anche complesso l'effetto dell' alcol sulla demenza giovanile: berne troppo e' stato associato ad un deciso aumento dei rischi, cosi' come non berne per nulla. Ma un consumo di alcol da 'moderato a pesante' non ha effetti sulla demenza giovanile. I ricercatori ritengono che cio' possa dipendere dal fatto che le persone che consumano alcol sono generalmente sane, in quanto chi ci si astiene completamente lo fa in molti casi per ragioni mediche.
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