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Covid: linfociti T proteggono anche da varianti evasive

Covid

Covid: linfociti T proteggono anche da varianti evasive

Efficaci contro Beta, la più resistente prima di Omicron

ROMA, 22 dicembre 2021, 13:03

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Anche di fronte a una variante di SARS-CoV-2 in grado di eludere gli anticorpi sviluppati grazie alla vaccinazione o a un'infezione precedente, esiste una seconda linea di difesa rappresentata dai linfociti T che è ancora in grado di combattere il virus e prevenire le manifestazioni gravi di Covid. Uno studio condotto da ricercatori dell'University of Cape Town e pubblicato su Science Translational Medicine ha confermato l'efficacia dell'immunità cosiddetta cellula-mediata di fronte a varianti particolarmente evasive.
    Lo studio si è concentrato sulla variante Beta, comparsa in SudAfrica nell'ottobre del 2020 e responsabile di oltre il 95% delle infezioni verificatesi nel Paese. L'attenzione su Beta non è casuale: "Analisi comparative delle varianti di SARS-CoV-2 hanno dimostrato che Beta è la più refrattaria alla neutralizzazione tra tutte le varianti emerse fino ad oggi, anche se le prime indicazioni sono che Omicron comporterà una maggiore evasione dalla neutralizzazione", scrivono i ricercatori. Nonostante ciò nelle persone vaccinate si è osservata una forte protezione contro le manifestazioni gravi di Covid-19 dopo un'infezione con variante Beta.
    Il merito, suggerisce lo studio, potrebbe essere proprio della risposta immunitaria data dai linfociti T. I test in laboratorio hanno mostrato che l'infezione con Beta "si traduce in robuste risposte delle cellule T, paragonabili alle risposte suscitate dai ceppi ancestrali", spiegano i ricercatori. È vero che una parte dei linfociti T CD4 non riesce a riconoscere alcune parti della proteina Spike a causa delle mutazioni eccessive, tuttavia ciò non si traduce in una perdita significativa dell'efficacia della risposta.
    Anche se i ricercatori esprimono un cauto ottimismo, allo stato attuale non è possibile dire se l'efficacia protettiva dei linfociti T osservata con la variante Beta sarà confermata anche con la Omicron.
   

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