La variante sudafricana è molto più
resistente di quella inglese al siero dei convalescenti e a
quello dei vaccinati. E' il risultato di uno studio condotto in
Cina dall'istituto di Microbiologia ed Epidemiologia di Pechino
e dal Centro per il controllo e la prevenzione e dal Centro
socio-sanitario Ningjin a Dezhou. La ricerca, pubblicata sul New
England Journal of Medicine, si è basata sull'utilizzo del siero
prelevato da 34 pazienti 5 mesi successivamente alla loro
infezione e da quello di 50 altri pazienti ottenuto 2-3
settimane dopo essere stati sottoposti al vaccino (Sinopharm o
Sinovac, entrambi sviluppati in Cina). I sieri sono stati
testati su quattro tipi di virus: il wild-type originario di
Wuhan, la principale variante dello stesso chiamata D614-G e le
varianti inglese (B.1.1.7) e quella sudafricana (B.1.351).
Per quanto riguarda il wild-type è emersa una bassa risposta
di anticorpi sia dopo la somministrazione del siero dei guariti
che dei vaccinati. Il D614-G, invece, è risultato molto più
debole rispetto al siero dei convalescenti, così come lo è stata
la variante inglese, mentre la variante sudafricana è risultata
essere molto più resistente.
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