L'infezione da Sars-Cov2 può
presentarsi in modo serio e con complicanze importanti anche nei
bambini piccoli che non presentano patologie preesistenti.
Questo quanto emerge da uno studio coordinato dal professore
Giovanni Di Salvo e pubblicato su European Heart Journal.
Bambino di 4 anni, precedentemente sano, viene ricoverato per
febbre, congiuntivite e rush cutaneo presso l' Ospedale di
riferimento territoriale della propria residenza. Il tampone
naso-faringeo risulta negativo, mentre gli anticorpi IgG anti
Sars-Cov2 sono positivi. Circa un mese prima un suo familiare
aveva contratto il Covid-19, mentre il bimbo era sempre stato
asintomatico, ma evidentemente aveva contratto il virus anche
lui senza accorgersene, fatto che spiegherebbe la negatività al
tampone. Durante il ricovero,, nonostante le cure iniziali, il
piccolo sviluppa dilatazione delle coronarie. Alcuni giorni
dopo, durante il ricovero, il piccolo presenta uno scadimento
delle condizioni generali, una valutazione cardiologica
evidenzia un peggioramento delle condizioni e viene trasferito
presso la cardiologia pediatrica dell'Azienda
Ospedale/Università di Padova. Qui viene fatta diagnosi di
dilatazione aneurismatica della coronaria sinistra con
occlusione trombotica determinante un infarto acuto del
miocardio. "Il piccolo viene trattato con successo, in terapia
intensiva pediatrica, per questa grave e potenzialmente letale
complicanza, con un protocollo modificato di trombolisi, usato
per la prima volta al mondo dai cardiologi pediatri di Padova in
un bambino affetto da sindrome infiammatoria secondaria al Covid
- spiega Di Salvo dell'Università di Padova -. Abbiamo usato un
farmaco che scioglie i coaguli nel sangue, utilizzando così un
protocollo mai applicato prima nei bambini affetti da Covid-19,
ma usato nei pazienti pediatrici affetti dalla malattia di
Kawasaki, caratterizzata da complicanze vascolari che possono
interessare le arterie coronariche nei bambini. Oggi il piccolo
è a casa, ma necessita di controlli cardiologici specialistici e
farmaci antiinfiammatori e cardiologici per lungo tempo". Il
caso rappresenta a oggi un unicum al mondo nella letteratura
della cardiologia pediatrica.
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