Con la riapertura delle attività a
maggio, a parte la Lombardia, dove l'epidemia sta calando meno
velocemente rispetto al lockdown e c'è stato un incremento della
trasmissione del contagio del 13%, nel resto delle regioni non
si è avuto un aumento dei casi. E' quanto emerge da uno studio
dell'università Ca' Foscari di Venezia, in via di revisione e
pubblicazione, e in parte anticipato durante la giornata di
studio online 'Modellistica e Covid', organizzata
dall'università di Trento. "Il confronto dei dati ci mostra
che solo in Lombardia c'è stato un aumento dei contagi rispetto
a quanto atteso durante il lockdown, mentre nelle altre regioni
non ci sono state differenze significative o ci sono stati dei
cali", spiega all'ANSA Enrico Bertuzzo, coordinatore dello
studio. In particolare in "Veneto ed Emilia Romagna c'è stata
una diminuzione rispetto a quanto previsto durante il lockdown,
mentre nelle altre regioni la trasmissione è rimasta simile",
continua. Sul perchè, diverse le ipotesi fatte. Secondo Bertuzzo
potrebbe dipendere "dalla stagionalità e dall'impatto del caldo
sul virus, anche se non è così sicuro, visto che in questo
momento in Messico e Brasile, dove non fa freddo, i contagi sono
in crescita". Oppure potrebbe essere collegato alla maggiore
capacità di contenimento dei contagi da parte delle Regioni,
"perchè adesso ci sono pochi casi. Ciò può spiegare perchè non
c'è stato un rimbalzo dei casi con la riapertura delle
attività". Per quanto riguarda la Lombardia, "l'epidemia sta
calando meno velocemente di quanto faceva durante il lockdown,
rispetto a cui si registra un aumento dei contagi del 13%,
probabilmente per l'incremento dei contatti con la riapertura.
In questa regione - prosegue - essendoci il maggior numero di
casi, l'isolamento è più difficile e la circolazione del virus è
più sostenuta". I dati sembrano proseguire, aggiunge Lorenzo
Mari del Politecnico di Milano, uno dei ricercatori, "con la
discesa e non ci sono state esplosioni generalizzate dopo la
riapertura generalizzata delle attività".
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