Potrebbe essere la flora batterica intestinale la 'nuova
frontiera' del doping. L'ipotesi, spiega alla rivista
specializzata Bycicling Lauren Petersen, fondatrice dell'Athlete
Microbiome Project, è giustificata dalla scoperta che alcuni
batteri sono più abbondanti di altri nell'intestino degli atleti
professionisti.
Nel progetto sono stati analizzati campioni di ciclisti
amatoriali e professionisti alla ricerca di eventuali differenze
nella flora intestinale. Dai 350 tipi di batteri diversi isolati
almeno due sembrano avere un ruolo nelle performance perché più
frequenti nei sportivi professionisti. Uno è la Prevotella, un
batterio 'buono' del microbioma che sintetizza amminoacidi a
catena ramificata, che sono fondamentali per il recupero
muscolare, che si trova in tutti gli atleti d'élite e solo nel
10% dei non atleti. L'altro 'sospettato' è invece il
Methanobrevibacter smithii che fa parte degli archea, tra i
microrganismi più antichi conosciuti presenti nell'organismo.
"Quello che stiamo scoprendo può cambiare molte cose - conclude
Petersen -. Se si fa un test e si scopre che manca qualche
batterio, in pochi anni ci potrebbe essere una pillola da
prendere invece di un trapianto fecale. E penso di poter
affermare con certezza che un 'doping batterico' arriverà
presto".
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