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Autovelox non omologati per fare cassa, inchiesta a Padova

Autovelox non omologati per fare cassa, inchiesta a Padova

La prima indagine sui Comuni per 'falso ideologico'

PADOVA, 12 ottobre 2024, 08:21

Redazione ANSA

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La guerra agli autovelox irregolari, dopo le denunce di automobilisti e associazioni, smuove adesso le Procure. E' il Veneto, regione sulle cui strade sono avvenuti gli attentati del cosiddetto 'Fleximan', a mettere sotto i riflettori gli apparecchi elettronici non omologati, piazzati dai Comuni a decine in questi anni.

Così la Procura di Padova ha aperto un fascicolo per l'ipotesi di falso ideologico, dopo le denunce indirizzate ai Comuni che hanno installato apparecchi velox "approvati" dalle amministrazioni, ma non "omologati", come ha stabilito la recente sentenza della Cassazione (numero 10505 del 2024), chiarendo che le due procedure - approvazione e omologazione - "non sono equiparabili".

Solo l'omologazione ministeriale assicura la precisione dell'apparecchio, e rende legittimi di conseguenza gli accertamenti e le sanzioni. La sezione di Polizia giudiziaria ha iniziato gli accertamenti acquisendo le documentazioni relative ai vari iter amministrativi, principalmente nei comandi delle Polizie locali. Al centro dell'indagine 9 rilevatori installati a Padova e in altre cittadine della provincia: Cittadella, Fontaniva, Galliera Veneta, Carmignano di Brenta, Camposampiero, Piove di Sacco e Villa del Conte.

In quest'ultimo comune, un autovelox era stato abbattuto da 'Fleximan' , il 22 gennaio scorso, e riattivato dopo poco. L'obiettivo, in sostanza, è di accertare se gli autovelox siano stati posizionati come deterrente per evitare gravi incidenti, oppure se l'intento principale fosse quello di "fare cassa" per i Comuni, tesi sostenuta dalle associazioni di automobilisti. Alla guida della crociata degli automobilisti tartassati c'è l'associazione Altvelox, ed il suo presidente, Gianantonio Sottile, il quale dice di attendersi che dopo quella Padova, vi sia l'apertura di fascicolo d'inchiesta analoghi da parte di altre Procure del Veneto che hanno ricevuto le denunce.

Tra le arterie stradali che l'associazione ha messo all'indice, ce n'è una in particolare: la regionale 53, che corre lungo i territori di Cittadella, Carmignano di Brenta, Fontaniva e Galliera Veneta; dodici autovelox in un tratto di 15 chilometri, con il limite dei 70 chilometri all'ora. "Una strada ampia, dritta e sicura, con pochi incidenti" sostengono quelli di Altevolx, che con le multe comminate tra il 2021 e il 2023 ha portato un incasso di 17 milioni di euro.

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