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Dalla Jeep ai camion Dodge e GM, i mezzi gommati del D-Day

Dalla Jeep ai camion Dodge e GM, i mezzi gommati del D-Day

Decisivo nello Sbarco in Normandia l'impiego di 150mila veicoli

ROMA, 05 giugno 2024, 13:18

Redazione ANSA

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Dalla Jeep ai camion Dodge e GM, i mezzi gommati del D-Day © ANSA/Stellantis

L'ottantesimo anniversario dal D-Day che vide lo sbarco degli Alleati in Normandia è anche l'occasione per ribadire l'importanza dei veicoli gommati e cingolati - e in generale della logistica - in uno scenario complesso e ad altissimo rischio come fu il D-Day con la successiva offensiva in Francia.

 


 
    Riportano i libri di storia che vennero impiegati nel complesso 150mila veicoli e furono movimentate 570mila tonnellate di merci, munizioni e attrezzature.
    Gli oltre 156mila effettivi delle forze alleate, a partire dal 6 giugno 1944, presero d'assalto le spiagge fortificate nella costa sulla Manica fecero affidamento su una varietà di camion blindati e veicoli a quattro e sei ruote motrici. Mezzi adatti a manovrare attorno alle mine e superare gli ostacoli creati ad hoc per bloccare le strade.
    L'offensiva dell'US Army, supportata appunto d una massiccia dotazione di veicoli e mezzi corazzati, si sviluppò sulla celebre Omaha Beach, ma anche su Utah Beach e su Pointe du Hoc.
    Gli inglesi utilizzarono per l'attacco alle linee tedesche le località Sword Beach, Juno Beach e Gold Beach. In totale, ed escludendo i carri armati e i cingolati 'puri' provenienti in pratica da tutto lo schieramento dell'industria automotive degli Stati Uniti.
    Il trasporto truppe venne affidato agli indistruttibili Chevrolet G-7100 e Gmc Cckw 353 con tre assi e all'anfibio gommato Gmc Dukw 353 anfibio, tutti della General Motors.
    Quest'ultimo in particolare era stato sviluppato e prodotto in collaborazione con il cantiere navale Sparkman e Stefens di New York. Era lungo quasi 9 metri e mezzo e poteva trasportare 25 soldati equipaggiati, viaggiando in fuoristrada e sull'asfalto fino a 80 km/h ma anche in acqua fino a 10,2 km/h.
    Decisivo anche l'impiego del Dodge WC 51-52 conosciuto in Italia - dove arrivò dopo la guerra come residuato bellico - anche con il nome di Gippone. Prodotto in versione 4x4 ma anche in quella 6x6 a tre assi, il Dodge WC 51-52 si dimostrò ideale nella Campagna di Normandia non solo per la sua versatilità - ne furono impegnati numerosi allestimenti - ma anche per la capacità di muoversi sulla sabbia e sui terreni accidentati.
    Altro comprimario nel decisivo scenario del D-Day è stato il mezzo da ricognizione M3 Scout Car, il cui sviluppo era stato avviato nel 1938 dalla White Motor Company.
    Caratteristico di questo 4x4 era la presenza nella parte anteriore di un grosso rullo che poteva venire abbassato per facilitare la marcia su terreni difficili. Venne utilizzato - anche nelle versioni derivate semicingolate M2 Half-track e M3 halftrack - per il trasporto truppe e come 'command car' per garantire spostamenti e attività agli ufficiali di grado più alto.
    Ma, come ci ricordano molte immagini del D-Day, la protagonista assoluta nella mobilità dello sbarco in Normandia fu la Jeep Willys MB, l'agile 4x4 che poteva superare ogni ostacolo e muoversi rapidamente in tutte le situazioni operative.
    Prendeva il nome Jeep (è la tesi più accreditata) dalla pronuncia dell'abbreviazione GP, cioè General Purpose con cui la nomenclatura ufficiale dell'US Army identificava questo messo da mezza tonnellata di carico.
    La sua produzione iniziò nel 1941, affidata - visti gli elevati numeri previsti - a Willys ma anche a Ford e ad American Bantam. Ne vennero prodotte circa 360mila unità fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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