La rivoluzione del mondo dell'auto è
ormai nei fatti, e fin da principio Renault ha accettato la
sfida annunciando la Renaulution. A tre anni di distanza - che
in questo periodo storico ne valgono trenta - abbiamo fatto il
punto con Fabrice Cambolive, ceo della marca Renault. L'Italia è
un mercato importante, ha detto, perché siamo particolarmente
forti nel segmento B - con Clio e Captur - e perché è una fucina
per lo sviluppo dei segmenti superiori. Non solo: anche il
valore residuo cresce, a testimonianza del lavoro svolto. Per
Cambolive i risultati di Renault, non soltanto nel nostro Paese,
sono da attribuirsi alla strategia della 'doppia gamba': una
nell'elettrico puro, l'altra nei motori ibridi, unite dal comune
obiettivo di offrire prodotti sempre più competitivi nel prezzo,
efficienti ed emozionanti. Una strategia vincente, dunque, ma
che subirà mutamenti profondi. È già ora di guardare al futuro,
e Cambolive - pur non svelando nulla delle strategie future -
dice con chiarezza che cambiamenti ci saranno per affrontare la
'sfida 2030' che prevede, di fatto, il bando dei motori termici.
Intanto, però, arriveranno nuovi motori ibridi. L'E-tech che
spinge gli ibridi di casa Renault sarà aggiornato, su Rafale è
in programma un 'ibrido 2.0', a metà fra il plug-in - grazie a
una batteria da 22 kWh che consente una percorrenza fino a
80-100 km soltanto in elettrico - e un full hybrid, visto che 2
kWh saranno dedicati alla ricarica in continuo ad opera del
motore termico.
D'altra parte l'apertura all'elettrico della Casa della
Losanga è di oltre 10 anni fa: la capostipite Zoe, al suo
arrivo, sembrava un mezzo venuto dal futuro. Ora però è tempo di
accompagnare la clientela verso la sostenibilità in tutti i modi
possibili, non soltanto con l'elettrico. Per Clio e Captur, ad
esempio, è disponibile anche la versione gpl. Il tutto,
ovviamente, con l'obiettivo di ampliare la presenza e anche di
aumentare la redditività. Tema, quest'ultimo, di primaria
importanza visto che le auto soltanto a batteria hanno un prezzo
d'accesso elevato. De Meo al riguardo
è sempre stato chiaro: per consentire la diffusione dei veicoli
elettrici à necessario renderli accessibili. La soglia
psicologica è quella del 20-25mila euro, cifra attorno alla
quale si piazzeranno R5 e R4: due madeleine in veste elettrica
di modelli storici del marchio.
Certo, non sfugge che i veicoli elettrici attualmente
rappresentino circa il 13% delle vendite in Europa, ma -
sottolinea Cambolive - è un settore che prima non c'era: siamo
partiti da zero e siamo in una fase di consolidamento. La sfida
è rendere appetibili anche le vetture dei segmenti superiori, C
e D, e in questo senso il successo del segmento B può fare da
testa di ponte verso l'acquisto di vetture più grandi e
performanti. E anche i recenti studi che fissano al 30% la cifra
di quanti sono scontenti di aver acquistato un modello
elettrico, va visto dall'altro lato: il 70% acquisterebbe di
nuovo un'auto a batteria. 'Ma la realizzazione di infrastrutture
di ricarica, insieme al sostegno dei governi, è fondamentale per
la diffusione di questo tipo di vetture'.
Inevitabile parlare di Cina e dazi: se Renault chiede regole
uguali per tutti, da un lato, dall'altro ha stretto una
partnership strategica con il colosso cinese Geely e avviato il
progetto comune Horse, insieme anche ad Aramco, per un'offerta
mondiale di propulsori di nuova generazione. Apertura al dialogo
e all'impresa, dunque, ma nessun commento sul futuro, neppure su
un eventuale ingresso di Geely in Europa, almeno fino a che l'Ue
non avrà fissato norme chiare. "Vogliamo costruire un ecosistema
comune per rispondere meglio alla concorrenza - dice -
scommettendo sulla competitività dell'Europa".
Quel che Cambolive rivendica, però, è che "non abbiamo
aspettato la Cina" per impegnarci sui nuovi propulsori: prima,
infatti, si sono presentate le sfide di Usa, Giappone, Corea. La
Cina, certo, è un pungolo ulteriore. Nessun timore che il
Vecchio Contintente perda la palma di culla dell'auto nel mondo.
"Siamo ancora un punto di riferimento - conclude il ceo di
Renault - solo che ora dobbiamo prendere il meglio ovunque per
inglobarlo nel nostro modo di concepire i nostri prodotti".
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