"Ci aspettiamo che Stellantis ci
presenti stabilimento per stabilimento qual è il suo progetto
per i prossimi anni in un confronto chiaro, trasparente e
concreto con tutti i soggetti della produzione". Lo ha detto il
ministro delle Imprese e Made In Italy, Adolfo Urso, a margine
del Cosmoprof a Bologna. "Dopo la prima fase del tavolo
Stellantis che si è appena conclusa e ha approfondito in 5
gruppi di lavoro sull'investimento e innovazione, i modelli, il
rapporto con l'indotto, l'occupazione e la formazione, inizia
una nuova fase - ha spiegato Urso - . Nei prossimi giorni
convocheremo 7 tavoli regionali, in cui regione per regione,
stabilimento per stabilimento, verranno calati questi progetti
con numeri concreti, sia per quanto riguarda i veicoli prodotto
sia per quanto riguarda il rapporto con la filiera e con
l'indotto, che per noi è straordinario, sia per quanto riguarda
gli occupati e una loro eventuale riconversione professionale".
"Dalla prossima settimana, regione per regione, con tavoli
specifici negli stabilimenti insieme a Stellantis, alle
istituzioni, ai sindacati e all'Anfia scenderemo sul concreto
per capire come questa promessa di raggiungere un milione di
veicoli prodotti nel nostro Paese nei prossimi anni si
concretizzi - ha concluso il ministro - anche a salvaguardia
delle migliaia di imprese dell'indotto e della filiera che sono
l'eccellenza del Made In Italy in Italia e nel mondo perché sono
anche imprese esportatrici".
"Pensiamo - ha aggiunto Urso - che accanto a Stellantis, che
crediamo voglia raggiungere l'obiettivo di un milione di veicoli
prodotti nel nostro Paese, si possa aggiungere una o più case
automobilistiche che consentano alla filiera dell'automotive di
raggiungere quella soglia minima che tutti gli studi ci dicono
essere in 1,3 milioni di veicoli per rafforzare e lanciare
l'automotive italiana nello scacchiere globale".
"L'Italia è una anomalia in Europa, perché è l'unico Paese
produttore storico di automobili che ha un'unica casa
automobilistica. Negli altri Paesi vi sono quattro, cinque, sei,
sette diverse case - ha chiarito il ministro - È chiaro che non
possiamo chiedere a Stellantis di fare da solo quello che in
altri Paesi fanno case automobilistiche diverse".
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