Tesla rischia di uscire definitivamente dal gruppo delle cosiddette 'Magnifiche 7' di Wall Street, formato dal gotha delle Big Tech: con l'ennesimo crollo del 12% del titolo del gruppo di Elon Musk, che ha bruciato in poche ore 80 miliardi di dollari, Tesla è stata superata da Eli Lilly, il gigante farmaceutico il cui titolo vola sulle ali del farmaco antiobesità.
La somma andata in fumo è pari a quella che Musk vorrebbe dal board come ricompensa per il suo lavoro di ceo: nei giorni scorsi aveva lanciato un ultimatum dalla sua piattaforma X, chiedendo il 25% delle azioni di controllo, pari appunto ad un valore di 80 miliardi di dollari, per evitare scalate e avere un sufficiente controllo dell'azienda per continuare a sviluppare prodotti basati sull'intelligenza artificiale. Minacciando altrimenti di svilupparli fuori da Tesla. Difficile che riesca a convincere il cda, dopo aver collezionato perdite su perdite negli ultimi anni.
L'ultima batosta è arrivata dall'ultima trimestrale del 2023, con un utile netto più che raddoppiato a 7,9 miliardi di dollari ma solo grazie ad una una tantum fiscale, mentre i ricavi sono risultati leggermente sotto le attese degli analisti. Ma ciò che più preoccupa gli azionisti sono le previsioni di un crescita "decisamente" più lenta di Tesla nel 2024. Tanto da spingere Musk ad invocare dazi sulle più concorrenziali auto elettriche cinesi, che altrimenti "demoliranno" la maggior parte delle case automobilistiche" a livello globale. Questo non ha impedito il crollo a Wall Street, anche se oggi i titoli si stanno riprendendo.
Ma resta lo smacco di uscire almeno temporaneamente dalle 'Magnifiche 7', espressione che allude al famoso western del 1960 (con Yul Brynner and Steve McQueen) e che indica i sette principali colossi hi-tech leader dell'indice S&P 500, di cui rappresentano circa il 70%: Apple, Amazon, Alphabet, Nvidia, Meta, Microsoft e, fino a ieri, Tesla. Il primo ad annunciare l'uscita dal 'club' della casa automobilistica è stato Jim Cramer sulla Cnbc. Tra i fattori negativi le previsioni di frenata nel 2024, l'intensa competizione cinese e il fatto che le altre sei big non sono ostaggio dell'andamento dell'economia in generale, mentre Tesla ha gia' abbassato i prezzi perchè altrimenti molti clienti non possono permettersi i suoi veicoli.
Cramer ha anche criticato la leadership di Tesla, affermando che in generalmente il top management delle grandi aziende dimostra di essere impegnato per il successo della propria impresa mentre Musk ha indicato che non vuole far crescere il settore dell'intelligenza artificiale e della robotica della societa' a meno che non abbia piu' azioni e potere.
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