Secondo gli analisti dell'Arval Mobility Observatory, il mercato dell'auto in Italia è destinato a continuare a crescere anche nel 2024, sia per quello che riguarda le vendite del nuovo sia, in maniera più consistente, per i passaggi di proprietà di veicoli di seconda mano. Le riflessioni contenute nel report Automotive Country Trends, infatti, evidenziano per l'anno appena iniziato una previsione di +4% per le prime immatricolazioni e tra il 5 e il 7% di crescita per l'usato.
Nel riassunto del "white paper", realizzato dall'Osservatorio della multinazionale del gruppo Bnp Paribas, si legge: "Il recupero di volumi di immatricolato nel 2023 rispetto al 2022 è in parte riconducibile al recupero di capacità produttiva delle Case Auto durante il 2023, resa possibile dalla graduale - ma ancora parziale - risoluzione delle criticità della filiera produttiva. Non mancano però le problematiche legate alla logistica e la riduzione dell'offerta ha portato una revisione delle tariffe che in alcuni casi europei ha sfiorato il 300%".
In particolare, per quello che riguarda l'aumento dei listini delle auto, sottolinea: "L'inflazione ha ovviamente interessato anche i prezzi dei veicoli, evidenziando in Italia nel periodo 2019-2023, un aumento di oltre il 20%. I listini sembrano tuttavia aver raggiunto il picco e, dopo una certa stabilità nei primi mesi del 2024, i prezzi delle auto nuove potrebbero contrarsi nel loro valore di transazione del 3-5% nella seconda metà dell'anno, con effetto anche sulle quotazioni dell'usato".
Nell'outlook 2024, si ipotizza una ripresa del 3% della produzione di veicoli è attesa in crescita del 3%. Capitolo transizione energetica: non si prevedono per l'anno in corso mutamenti sostanziali nelle immatricolazioni di veicoli elettrici che nel 2023 hanno raggiunto il 4,2% del totale.
"L'automotive industry è stata chiamata in questi anni a reagire, a mettere in campo nuove risorse e risalire le strade della ripresa - sottolinea Massimiliano Abriola, responsabile Consulting & Arval Mobility Observatory -. Il 2023, con il suo trend di crescita, ha dimostrato l'impegno e le capacità del settore di individuare e realizzare soluzioni per continuare a svolgere un ruolo primario di agente del cambiamento economico, sociale e ambientale. Il 2024 si apre con sfide complesse ma chiare e forse questa è l'eredità più importante dell'anno appena chiuso".
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