L'Assemblea legislativa
dell'Umbria ha discusso la mozione "La Vespa Piaggio: un
patrimonio italiano da salvaguardare" a firma Manuela Puletti,
Marco Castellari e Valerio Mancini (Lega), voto rinviato per
mancanza del numero legale.
Illustrando l'atto di indirizzo - secondo quanto riferisce un
comunicato della Regione - Puletti ha spiegato che "la Vespa è
un modello di scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile
1946 è oggi uno dei prodotti di disegno industriale più famosi
al mondo tanto da essere giustamente considerata un'icona del
made in Italy indicata a simbolo del design italiano ed esposta
nei più prestigiosi musei di arte moderna, scienza e tecnica in
tutto il mondo entrando a far parte della collezione permanente
del Triennale Design Museum di Milano e del MoMa di New York,
testimonianza dell'ingegno, della creatività e del saper fare,
che contraddistinguono l'eccellenza della nostra manifattura".
"In Umbria - ha ricordato Puletti - sono presenti 14 Vespa
club, undici in provincia di Perugia e tre in provincia di
Terni, con 1.500 iscritti mentre a livello nazionale dal 1949
esistono queste associazioni così denominate, sono ben 615 gli
affiliati al Vespa club d'Italia con oltre 85.000 tesserati,
senza contare le centinaia di migliaia simpatizzanti in tutto il
Paese e un numero non quantificabile nel mondo".
"Chiediamo perciò alla Giunta - ha affermato - di attivarsi,
per il tramite del governo, affinché si riconosca all'iconico
scooter l'espressione storica, culturale e artistica del nostro
Paese e per ottenere la tutela della Vespa dalle limitazioni
della circolazione dei mezzi a benzina, previste dalle misure
contenute nel Green Deal europeo affinché non vada disperso un
patrimonio culturale simbolo della tecnologia e dello stile del
nostro Paese attraverso il riconoscimento di Patrimonio
Culturale Italiano".
Per Thomas De Luca (M5s), "questo atto è una presa in giro,
non si riesce a distinguere il diniego di nuove
commercializzazioni di veicoli a motore endotermici, mentre la
tematica è estremamente seria. Mescolare la valorizzazione della
Vespa con le politiche di riduzione delle emissioni di Co2
significa fare un danno grave a tutti per racimolare quattro
voti. È una proposta insostenibile. Non c'è rispetto delle
questioni reali e concrete. Da diverse sedute questo atto blocca
l'attività dell'Assemblea legislativa mentre abbiamo il problema
degli agricoltori, degli ospedali che sono pieni di barelle in
corsia. Discutere di queste cose significa prenderci in giro.
Non si può parlare a sproposito di temi importanti come la
riduzione delle emissioni, quando tutti sanno che è in atto un
grave cambiamento climatico, con le temperature di febbraio che
sono quelle che dovrebbero esserci a maggio. Cosa c'entra la
valorizzazione della Vespa con le limitazioni della circolazione
dei mezzi a motore? Dal 2035 in poi nessuno avrà un divieto di
circolazione ma ci sarà un divieto di commercializzazione, nel
2035, di nuovi mezzi, e chissà come saranno alimentati i mezzi a
quella data. Il livello di questo atto è identico al presentare
una mozione contro l'adozione della ruota nella preistoria. La
mia indignazione è per le notizie false che sono collegate a
questo atto. Non c'è un divieto nella commercializzazione della
Vespa. Mi chiedo anche come questo atto possa essere stato
ammesso nell'ordine del giorno".
Daniele Nicchi (gruppo Misto) ha ringraziato Puletti "per
avere presentato questa mozione per valorizzare i veicoli
Piaggio, così tanto utilizzati da generazioni. Le istituzioni
sono sempre state molto vicine al Vespa club Italia e ai club
umbri, di cui faccio parte. Speriamo che con questo atto la
Giunta si adoperi per fare in modo che ci sia questo
riconoscimento a livello nazionale. Anche in altre regioni si
sta facendo la stessa cosa".
Valerio Mancini (Lega) ha ricodato che "è in ordine del
giorno da mesi, non è stata discussa fino ad oggi proprio perché
c'erano altre priorità, ma ha la sua importanza. Le
preoccupazioni sull'ambiente e sul clima che cambia espresse dal
consigliere De Luca ci sono ma non si possono imputare alla
Vespa Piaggio. Si vuole soltanto riconoscere il valore e la
storia di questo mezzo, non c'entra nulla la battaglia per la
salvaguardia dell'ambiente. Dietro questo mondo c'è anche una
consistente fetta della mobilità turistica".
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