La WinteRace 2024 ha vissuto quest'anno un vero ritorno allo spirito delle origini delle competizioni su strada di autostoriche: ai primi tre posti della classifica finale, infatti, si sono classificate tre "ancetre" Anni Trenta, due Fiat (501 Sport e Balilla spider) e una Bugatti T37.
La competizione, svoltasi tutta in condizioni meteo avverse (neve, vento e pioggia) ha così onorato la filosofia della norma ASI che assegna alle auto più anziane coefficienti di punteggio più favorevoli rispetto alle vetture più giovani. Soprattutto, ha visto trionfare auto di grande valore storico ed economico rispetto alle solite e un po' tristi Fiat berlina anni Trenta sfruttate da molti equipaggi solo per ottenere - con poca spesa - punteggi migliori ma assai deludenti per il pubblico che assiste alle gare.
Come hanno sottolineato dagli organizzatori, Rossella Labate e Stefano Sangalli, la WinteRace 2024 si è distinta nel panorama ASI anche per l'obiettivo (raggiunto) di avvicinare i giovani alle gare su strada per auto d'epoca con un intento non solo sportivo ma anche culturale: otto equipaggi padre-figlio si sono sfidati sui tornanti dolomitici per testare le prestazioni delle "nonnette" e far vedere di che cosa erano capaci queste auto che sono veri e propri beni culturali su quattro ruote.
Il risultato più importante è stato certamente quello di dimostrare in concreto lo spirito pioneristico delle veloci Sport e barchette ormai prossime ai cento anni d'età: bastava guardare le sbandate in controsterzo delle Fiat Sport, Bugatti e Alfa Romeo, con gli equipaggi praticamente abbracciati negli angusti abitacoli ed esposti alle intemperie, per apprezzare il coraggio e l'abilità di chi quelle auto le ha portate in passato alle più importanti vittorie, dalla 1000 Miglia alla Targa Florio.
Vincitori assoluti sono risultati Gianmario Fontanella e Annamaria Covelli, due habitué della gare di auto d'epoca, che hanno prevalso sui restanti 54 equipaggi (dei quali 45 al traguardo finale). Da notare che tra le storiche hanno partecipato anche due belle e impegnative Lancia Stratos Gruppo 4, auto performanti ma difficili da condurre in condizioni atmosferiche estreme. Il "pezzo" più importante, una Alfa Romeo 8C-2300 del 1932 che corse la 24 ore di le Mans, si è invece dovuta ritirare per problemi tecnici.
Nella categoria Icon, istituita per le auto speciali che storiche lo saranno in futuro, ha prevalso invece la Porsche GT3 di Riccardo Perletti e Franco Bachechi che ha battuto un manipolo di Aston Martin, Ferrari e Porsche. Una categoria innovativa che vuol rappresentare un ponte ideale tra il passato e l'attualità del motorismo sportivo.
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