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Nomadland, ai Golden Globe vince l'umanità ai margini

Nomadland, ai Golden Globe vince l'umanità ai margini

Leone a Venezia verso Oscar. Regista Zhao prima donna record

ROMA, 01 marzo 2021, 15:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una storia ai margini, un racconto sull'invisibilità e l'umanità, un film capace di toccare lo spettatore: Nomadland, vincitore al Golden Globe come miglior film drammatico accelera la corsa all'Oscar e dopo aver fatto la storia stanotte potrebbe farla anche il 25 aprile nella notte dell'Academy. Non solo per la bellezza del film e il tema che porta dentro ma per essere diventato simbolo di quella svolta su diversità e inclusione che fa del 2021 l'anno sperato del cambiamento. La regista è Chloe Zhao al terzo film (Songs my Brothers Taught me, The Rider - Il sogno di un cowboy), il quarto già è catapultato tra i blockbuster, The Eternals dai fumetti Marvel: è nata a Pechino e dopo essere stata la prima regista donna, per giunta di origine asiatica, a vincere per la regia ai Golden Globe dal 1984,potrebbe fare il bis agli Oscar, espugnando una fortezza ancora tutta maschile.
    La corsa è cominciata al Lido dove la giuria presieduta da Cate Blanchett ha assegnato a Nomadland il Leone d'oro di Venezia 77, quinta regista nella storia del festival, poi altri importanti riconoscimenti internazionali, fra i quali il People Choice a Toronto, due Gotham Awards (miglior film e Audience Award) e tre Satellite Awards (miglior film, miglior regista e migliore attrice). Ai Golden Globe Nomadland aveva ottenuto le nomination anche per la migliore attrice (Frances McDormand) e la miglior sceneggiatura (Chloé Zhao). Tratto dal libro della giornalista Jessica Bruder (Edizioni Clichy), prodotto tra gli altri dalla stessa premio Oscar McDormand, Nomadland racconta la vicenda di Fern (McDormand), una donna di 60 anni che, dopo il collasso economico di una cittadina mineraria nel Nevada, fa i bagagli e parte col suo camper minimale per una vita on the road da moderna nomade, con pochissimi mezzi, come tanti che sopravvivono così in America. Nel film ci sono anche loro, i veri nomadi Linda May, Swankie e Bob Wells, che fanno da mentori e compagni in un viaggio nell'Ovest americano.
   

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