Evitare l'uso della parola "uomo"
e "uomini" in senso universale e preferire a seconda del
contesto "esseri umani", "personale", "popolazione" oppure
"donne e uomini" alternato con "uomini e donne", così da non
anteporre sempre il maschile al femminile. Declinare la carica
al femminile quando la posizione è occupata da una donna, quindi
usare sindaco o sindaca, l'assessore o l'assessora, il
presidente o la presidente. Sono alcune delle indicazioni
pratiche contenute nel manuale "Parole che fanno la differenza.
Scrivere e comunicare rispettando le differenze di genere",
realizzato dal Comune di Bologna, frutto di un gruppo di lavoro
tecnico, e approvato nell'ultima seduta di giunta.
Le linee guida sono pensate per supportare chi lavora
nell'amministrazione pubblica a trovare soluzioni linguistiche
rispettose delle differenze di genere. Il manuale vuole essere
uno strumento agile, un punto di riferimento per la
comunicazione interna ed esterna: oggi si è svolta la prima
formazione specifica con i dipendenti e le dipendenti del
Comune.
"Le parole sono importanti - sottolinea la vicesindaca Emily
Clancy - Molto spesso quando si toccano questi temi si parla di
"benaltrismo": come mai vi occupate di questo che ci sono tante
cose più importanti di cui occuparsi? Anche questo è un tema
importante, significa credere in un linguaggio in cui i
cittadini e le cittadine si sentano inclusi, valorizzati nelle
loro differenze già quando la pubblica amministrazione parla con
loro".
Nel manuale sono spiegate alcune strategie per diffondere un
linguaggio rispettoso delle differenze con esempi: lo
sdoppiamento (le colleghe e i colleghi) oppure l'oscuramento del
genere, usando parole alternative (È sconsigliata la formula:
"Se pensi di essere stato multato ingiustamente", ma
consigliata: "Se pensi di aver ricevuta una multa ingiusta").
C'è anche un capitolo sull'utilizzo dei simboli come l'asterisco
e schwa, per evidenziare la mancanza nella lingua italiana del
genere neutro: l'indicazione della guida è di farne ricorso
quando per esempio in una mail è la persona stessa a riferirsi a
sé usando l'asterisco, allora si suggerisce di rispondere
rispettando la scelta.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA