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Tutti insoddisfatti sul lavoro, il 'successo' è altrove

Tutti insoddisfatti sul lavoro, il 'successo' è altrove

Ricerca mondiale LinkedIn, anche in Italia come ribaltato concetto anni '80

17 settembre 2018, 16:43

Redazione ANSA

ANSACheck

Un team di lavoro affiatato foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un team di lavoro affiatato foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un team di lavoro affiatato foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Successo: questa parola, che definisce l'affermazione di una persona in un ambito pubblico e dunque professionale, non solo ha significati variabili rispetto a ciascuna persona ma anche relativi al tempo. Avere successo oggi non ha lo stesso significato che ha avuto a livello sociale solo qualche decennio fa. Crisi economica, lavoro precario e futuro incerto. Scenari con cui convivono i lavoratori di tutto il mondo ma che allo stesso tempo rendono difficile definire cosa possa realmente significare oggi per un professionista la parola “successo”.

Vera incognita 4.0, questa, che LinkedIn, la rete professionale online più grande del mondo, ha voluto indagare in una ricerca, “This Is Success”, dedicata a comprendere come, in un mondo iper-connesso, nel quale il time management, ossia la gestione del tempo, acquisisce sempre di più un connotato di necessità, le nuove generazioni di lavoratori interpretino il concetto di raggiungere la propria soddisfazione personale e professionale.

“In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, riuscire a emergere, farsi notare, ottenere risultati e magari venire anche premiati per il nostro lavoro, non è così semplice e scontato” commenta Marcello Albergoni, Head of Italy di LinkedIn. “Spesso, infatti, i professionisti si trovano a dover affrontare momenti di grande insoddisfazione e a volte anche frustrazione. Secondo i nostri dati, questo, può portarli in molti casi a essere infelici o addirittura a deprimersi". La rete in questo senso può essere considerata un plus che prima non c'era: esistono piattaforme in cui i talenti possono trovare ispirazione per cambiare il proprio lavoro, ottenere migliori opportunità e imparare nuove cose per tornare a credere nei propri sogni.

L’analisi, condotta da YouGov tra ottobre e novembre 2017, su un campione di oltre 18 mila intervistati presenti in 16 Paesi, tra cui anche Italia, Francia, Australia, Inghilterra, Stati Uniti e altri, ha rivelato come a livello globale la definizione di successo, nella maggior parte dei casi, corrisponda principalmente all’essere felici (73%), allo stare bene (70%) e al passare del tempo con la propria famiglia (56%), relegando quindi gli aspetti più propriamente collegati all’ambiente lavorativo, come ottenere promozioni (39%), avere uno stipendio a sei zeri (24%), ricevere un aumento (21%) o guadagnare più dei propri amici (11%), nelle ultime posizioni della classifica.

IL SUCCESSO ALTROVE
Un aspetto questo che sottolinea come in tutto il mondo, ormai, i lavoratori stiano abbandonando sempre di più l’idea, anni ’80 e ’90, che faceva corrispondere l’apice del proprio successo con la propria posizione professionale, spostando il focus su aspetti più importanti della sfera personale di ognuno. In Italia, in modo particolare, gli oltre mille lavoratori intervistati hanno confermato questa tendenza ponendo, però, lo stare bene al primo posto nella loro definizione di successo (69%), seguito dall’essere felici (67%) e dall’avere un buon equilibrio tra vita privata e professionale (53%). In fondo a questa speciale classifica gli italiani hanno poi inserito nelle ultime posizioni il guadagnare più dei propri amici (4%) e ottenere un aumento (13%). A dimostrazione di come questi aspetti abbiano un impatto sempre minore sulla soddisfazione dei professionisti moderni, decisamente più interessati alla ricerca della felicità.

ALLA RICERCA DEL SUCCESSO PERDUTO
Quando però si chiede loro se pensino di avere successo, il 41% dei lavoratori del Belpaese risponde negativamente e addirittura, il 38% non sa se riuscirà mai a ottenerlo. Di questi, uno su cinque (20%) afferma inoltre che non lo raggiungerà mai e solo il 15% prevede di raggiungere il successo che desidera nei prossimi cinque anni. Sotto questo profilo gli uomini (44%) hanno un approccio più positivo rispetto alle donne (42%). I millennial, infine, sembrano essere i più sognatori e, nonostante più di uno su due (59%) creda di non avere ancora raggiunto il successo, quasi uno su quattro (24%) è convinto di raggiungerlo nei prossimi cinque anni.

PROSPETTIVE DI SUCCESSO
Prospettive, queste, che pongono i professionisti contemporanei in grande difficoltà a tal punto che la maggior parte di loro, sia a livello nazionale (31%) che internazionale (28%), vorrebbe che la società oggi desse meno valore al concetto di successo. La pressione dovuta alla difficoltà nel raggiungerlo o renderlo riconosciuto, unita al rischio di non ottenerlo mai, infatti, potrebbe rendere in particolare i talenti italiani infelici (31%), come se stessero fallendo (30%) o peggio ancora depressi (25%). Per questo molti di loro (61%) sono convinti che il successo abbia molti differenti significati a detta di chi lo definisce e, nella maggior parte dei casi, questi sembrano non comprendere l’ambito professionale.

I SEGRETI DEL SUCCESSO
Nonostante questo,la maggior parte dei professionisti italiani si trova d’accordo nello stabilire che il principale elemento che porta al successo sia la formazione scolastica (78%), seguita dal tipo di professione scelta (58%), dal modo di vestire (49%), dalla città in cui si vive (45%), dall’età (41%) e dal sesso (37%).

“Ciò che possiamo notare è che, nella vecchia diatriba tra chi sceglie di vivere per lavorare e chi invece lavora per vivere, tra le nuove generazioni di professionisti stia prendendo sempre più piede la seconda modalità di approccio”, ha commentato Albergoni. “In un’epoca in cui la società e il business ci richiedono di essere sempre always-on, senza però riconoscere sufficientemente lo sforzo prodotto per continuare a essere operativi e performanti, come dichiarato dal 22% dei lavoratori italiani, l’aspetto più importante della propria giornata diventa il tempo dedicato a sé stessi, alle proprie passioni e ai propri affetti. Se da una parte questo fa pensare che pochi siano soddisfatti del lavoro che fanno, dall’altra offre grandi opportunità da cogliere, lasciandosi ispirare magari da chi abbia scelto di scommettere sui propri sogni, riunendo in questo modo le passioni personali e quelle professionali”.

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