Da Barbie a Lily Gladstone: snobbati e sorprese agli Oscar 2024. La debacle del film di Greta Gerwig sulla bambola della Mattel era in realtà prevista da tempo (e si è concretizzata con la sconfitta in sette categorie con l'unica eccezione della miglior canzone originale, What Was I Made for di Billie Eilish), ma sulla batosta di Lily Gladstone per la statuetta della migliore attrice erano pochi a scommettere.
Lily sarebbe stata la prima nativa americana a vincere questo ambitissimo premio, anche se, a detta dei puristi, la sua presenza sullo schermo in Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese arrivava a malapena il 30 per cento del totale delle scene. In ossequio alla legge non scritta che compensa le minoranze, la 'saggezza convenzionale' di Hollywood la dava dunque per favorita rispetto a Emma Stone di Povere Creature! che, oltre ad essere bianca, ha già un Oscar sul caminetto di casa: quello vinto per La La Land nel 2017 accanto a Ryan Gosling. Magra consolazione per Lily: grande snobbato con lei è stato anche Martin Scorsese, il cui film-fiume sugli assassini seriali in una comunità di nativi Osage è rimasto a quota zero, così come per Maestro di Bradley Cooper: una sconfitta rispettivamente anche per Apple e per Netflix. Tra le sorprese dello show condotto da Jimmy Kimmel c'è stata una comparsa dell'attore e wrestler John Cena nudo sul palcoscenico con l'unico accessorio della busta delle candidature per i migliori costumi come foglia di fico. In rosa shocking invece Ryan Gosling che, aiutato da decine di ballerini in smoking e un mini-assolo alla chitarra di Slash dei Guns 'n' Roses, ha cercato, senza successo, di spingere I'm Just Ken alla vittoria: difficile per la concorrenza 'in casa' di What I Am Made For di Billie Eilish che ha regalato alla 22enne cantante il suo secondo Oscar.
Per gli spettatori negli Usa è arrivata una sorpresa: nel Regno Unito ieri si festeggiava la festa della mamma. Ed è così che i tanti ringraziamenti di cineasti e artisti britannici alle madri rimaste oltreatlantico (tra queste Sean Lennon che ha omaggiato la 91enne Yoko Ono) hanno messo in risalto la forza d'urto del cinema inglese rispetto a quello di Hollywood. La politica non doveva entrare nella diretta sulla Abc dal Dolby Theater ma in chiusura, provocato a sorpresa da Donald Trump, il conduttore Kimmel non ha saputo resistere. Ha letto un messaggio effettivamente postato poco prima dall'ex presidente sulla sua piattaforma Truth Social in cui lo definiva "il peggior host della storia". E, rivolgendosi all'invisibile interlocutore che lo aveva insultato online, è sbottato: "Contento che ci stia guardando, ma non è passata l'ora del coprifuoco della prigione?".
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