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Enrico Vanzina, racconto in tv il grande cinema italiano

Enrico Vanzina, racconto in tv il grande cinema italiano

'Quando non c'era il politicamente corretto'.Da lunedì su Cine34

ROMA, 04 novembre 2023, 17:49

Redazione ANSA

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Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Gigi Proietti, Nino Manfredi, Monica Vitti, Mariangela Melato, Virna Lisi, Stefania Sandrelli, Isabella Ferrari solo per cominciare. Questa l'impresa di Enrico Vanzina in Vi Racconto, nuova rubrica di approfondimento settimanale di Cine34, in onda sul canale tematico Mediaset da lunedì 6 novembre in seconda serata per un anno intero.
    "Sarà un enorme lavoro, ma lo faccio volentieri perché Cine34 è una rete da sempre molto vicina al cinema italiano. Così quando mi hanno chiesto di introdurre piccoli ritratti, anche biografici, di alcuni attori insieme ad aneddoti ho accettato volentieri. Per me - dice Enrico Vanzina all'ANSA - è stato un tuffo nella memoria anche personale che mi ha fatto riflettere".
    A quali di questi personaggi si è sentito più legato? "Sicuramente Sordi e Proietti perché sono quelli che ho conosciuto meglio. Con loro è stato un viaggio psicanalitico perché mi sono chiesto: oltre a me quante persone hanno influenzato? Sono due attori che fanno parte dell'immaginario del nostro Paese".
    Il cinema del passato che racconta come sarebbe stato con il politicamente corretto? "I primi dieci giganti di Vi Racconto sono uomini e donne del cinema italiano che hanno frequentato anche, se non prevalentemente, la commedia. Una commedia che, va detto, non esisterebbe con il politicamente corretto. Ora questo genere - sottolinea Vanzina, autore di oltre cento sceneggiature - non si sarebbe certo sviluppato se non ci fosse stato un atteggiamento scorretto che non era altro che un modo di indagare sulle fragilità umane senza dare però alcun giudizio.
    Il pubblico, certo, non giudicava quando vedeva i personaggi di Sordi o Gassmann, ma non per questo non capiva cosa rappresentassero all'interno della società di allora. Un esempio su tutti: quando vedi Alberto Sordi nel Medico della mutua certo ridi di questo suo personaggio, ma comunque capisci che quello che fa è sbagliato. La commedia all'italiana ha vissuto poi sempre sull'accettazione delle ragioni degli altri".
   

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