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L'artigianato come arte in passerella da Tod's

L'artigianato come arte in passerella da Tod's

Sharon Stone applaude in platea la collezione di Walter Chiapponi

22 settembre 2023, 18:44

di Gioia Giudici

ANSACheck

ITALY MILAN FASHION WEEK - RIPRODUZIONE RISERVATA

ITALY MILAN FASHION WEEK - RIPRODUZIONE RISERVATA
ITALY MILAN FASHION WEEK - RIPRODUZIONE RISERVATA

L'artigianato come arte sfila con Tod's ai Laboratori Scala Ansaldo, tra le scenografie in lavorazione del Don Carlos che aprirà la stagione del Piermarini e i maestri artigiani marchigiani, immersi nella lavorazione delle scarpe della maison. In scena, sotto gli occhi di star come Sharon Stone, bellissima in un completo gilet e pantaloni di pelle, l'ultima collezione disegnata dal direttore creativo Walter Chiapponi, forse la più centrata dei 4 anni passati alla guida stilistica del brand, che lascia per motivi personali. "Sono più di due anni che stiamo cercando di avere questa location, che mi appartiene molto perché ho fatto degli studi artistici e la mia passione più grande è sempre stata la scultura" racconta Chiapponi, che per la sua ultima sfilata spiega di aver voluto lavorare sull'essenzialità e su una femminilità severa, pensando a donne come Pina Bausch.
Ecco quindi in passerella un riuscito connubio di sartorialità maschile e morbidezza, con i gilet da uomo abbinati alle gonne a pieghe, le borse morbidissime, i pantaloni ampi con le pinces e le giacche senza collo, i trench in pelle leggerissima e le camicie blouson in nappa, la T-shirt a kimono con l'onnipresente cintura multitasca. E poi il trionfo dell'artigianità nel gommino in versione 'bubble' e nel nuovo sandalo intrecciato con tacco minimalista. Tutte creazioni frutto del know how degli artigiani della maison, portati alla ribalta nel loro atto creativo.
"Volevamo ricordare - sottolinea Diego Della Valle - che l'artigianato italiano è fatto di arte, noi abbiamo cominciato tempo fa a sottolineare proprio questa parte di mondo e di potenziale del lavoro, cercando di coinvolgere molti giovani, spiegandogli anche che questo è un mestiere meraviglioso e ora continuiamo sempre di più con fatti concreti, assumendo giovani e mettendoli a lavorare con le persone più anziane, in modo che uno diventi uno sostegno dell'altro, e poi cercando di promuovere con le autorità italiane delle scuole, dobbiamo fare in modo che diventino un centro di formazione per il lavoro molto forte. Fare l'artigiano oggi - dice ancora il patron di Tod's - è molto cool, magari diamogli anche un titolo quando sono bravi, perché non chiamarli maestri artigiani? la gente magari ha voglia di scrivere un titolo sul campanello e questo è anche un titolo romantico". "Per quanto riguarda noi, le imprese più rilevanti del Made in Italy, dobbiamo impegnarci in progetti molto seri e concreti, per incentivare i giovani a fare questo mestiere. Per le aziende onestamente non è un grande sforzo, per come va il mondo - riflette Della Valle - è chiaro che oggi chi ha di più deve mettere a disposizione una parte del valore alla società, non è un obbligo però dovrebbe essere un piacere".
Commentando un articolo del Wall Street Journal, che paventava la fine del made in Italy per la gestione familiare delle imprese, della Valle dice che "la moda italiana scompare quando uno fa scomparire decine di migliaia di imprese che costituiscono la filiera del made in Italy". Per quanto lo riguarda a livello personale, "io ho molta voglia di trovare presto e se posso in famiglia, o con degli uomini che abbiamo in casa, della gente che si occupi sempre più di me dell'azienda. Ogni volta che parlo il titolo è 'Della Valle lascia l'azienda', ma Della Valle ha delle persone capaci, stanno arrivando figli e nipoti, persone in gamba, faremo tutto con semplicità e armonia. La Francia è un'altra scuola, però la Francia ha a capo dei gruppi delle famiglie serie, solide, solidissime e molto presenti di gente molto esperta, quindi è più un discorso americano, dove oramai è tutto in mano ai manager che onestamente non sono comparabili alle storie che possiamo raccontare noi italiani e noi francesi. Del resto i tablet li facciamo fare a loro, le belle borse le facciamo noi". Dopo Chiapponi, chi le disegnerà? "Per rispetto a Walter - conclude Della Valle - ci cominciano a pensare da domani mattina".

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