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Altaroma: sfila Caterina Moro, tutto parte da Apollo e Dafne

Altaroma: sfila Caterina Moro, tutto parte da Apollo e Dafne

Metamorphoses mette in atto la trasformazione della materia

ROMA, 12 luglio 2022, 18:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 S'intitola Metamorphoses la nuova collezione di Caterina Moro che sfila nel Guido Reni Distric con Altaroma e nasce dall'emozione suscitata nella stilista da un'opera di Canova conservata alla Galleria Borghese: Apollo rincorre Dafne che, per sfuggirgli, si trasforma in una pianta d'alloro. I piedi, le mani e i capelli della ninfa diventano foglie e radici. Scolpita nel marmo, una donna diventa una pianta. Nella sua collezione Primavera/Estate Caterina investiga quindi il mondo delle metamorfosi: un mondo ideale, aperto e fluido, in cui ogni cosa diventa altro e la natura assume molteplici forme, perché la vita è un flusso e un divenire, e le possibili trasformazioni sono infinite. Metamorphoses analizza i passaggi dal mondo naturale a quello umano, e viceversa, creando la collezione più green del marchio. Di qui le collaborazioni artistiche. Quella con il fotografo Germano Serafini ed il progetto Macromicro: uno studio di elementi naturali, passati al microscopio dello scanner fotografico e ricombinati in chiave artistica. Per Macromicro Caterina e Germano prendono ispirazione da Madre Natura per ri-creare e trasformare un prato in primavera: spighe, quadrifogli e piante selvatiche diventano elementi couture attraverso la lente fotografica e vengono stampati su seta sostenibile grazie al supporto di un'eccellenza italiana come Ratti Spa. L'artista svedese Carina Sohl raccoglie erbe e fiori nei campi e con una tecnica ecosostenibile, li imprime su pelle naturale, realizzando dei piccoli e poetici fossili vegetali. Dalla collaborazione con Caterina Moro nasce un capo iconico come l'Herbarium Waistcoat: un erbario da indossare, che esplora le diverse nuance della pelle naturale, conservando per sempre al suo interno la bellezza dei fiori. Con l'incisore Caterina Giannottu la stilista romana rilegge in senso "naturale" la tecnica del monotipo xilografico: invece che matrici lignee incise a soggetto botanico sono gli elementi naturali stessi - cardi, spighe e erbe selvatiche - ad essere la matrice della stampa. I fiori di una specie sono simili tra loro, ma anche diversi l'uno dall'altro: Madre Natura crea monotipi unici, - uno per ogni capo stampato su denim sostenibile.
   

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