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La libertà di essere naif della ragazza Miu Miu

La libertà di essere naif della ragazza Miu Miu

Da Vuitton a Dior TUTTE LE SFILATE DI PARIGI

04 ottobre 2019, 09:26

Patrizia Vacalebri

ANSACheck

Sfilata Miu Miu SS 2020 a Parigi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Sfilata Miu Miu SS 2020 a Parigi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Sfilata Miu Miu SS 2020 a Parigi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Miuccia Prada disegna la nuova ragazza Miu Miu, alle sfilate primavera estate 2020 alla Fashion Week di Parigi, puntando ad un'eleganza femminile incentrata sulla libertà creativa, resa possibile da tagli e dei materiali e dall'attenta lavorazione dei capi. "Ho voluto che anche nei vestiti le forme severe e semplici fossero decorate in maniera molto naïf, come quando si effettuano i decori avendo pochi mezzi" spiega la stilista. Una tesi che spiega i motivi dell'ambientazione della sfilata a Parigi ideata dallo studio Amo , che ha rivestito con pannelli di legno Osb il pavimento e le colonne della Salle Hypostyle del Palais d'Iena, disegnata dall’architetto Auguste Perret, inserendovi in posizione decentrata una installazione dalla monumentalità sbilanciata. In pedana sfilano cappotti-gilet in pelle e vinile decorati con maxi fiori, giacche senza maniche in Principe di Galles, cardigan corti sottolineano spalle e busto, gonne a pieghe con bretelle e bottoni evidenti o gonne con ruche che rivelano il ginocchio. Gli accessori sono borse rigide come panieri con o morbide come guanti, con manici annodate. Palette con tanto bianco e verde, tocchi di oro, classici stivali stringati che si stringono intorno alla gamba fino al ginocchio, sandali in pelle metallizzata e ballerine in pelle intrecciata.

  C’è una provocazione nell’accostamento tra concetti inusuali, negli abbinamenti improbabili. Estremi di semplicità e complessità, preziosismo e naturalezza, minimalismo e massimalismo vengono liberamente combinati tra loro. Una nuova estetica trovata nell’incompiuto, nella libertà. Sia in senso letterale che metaforico, i capi sono presentati come tele, immortalate apparentemente nel mezzo dell’esercizio creativo, come in una pausa dell’azione. Alcuni diventano la base per una decorazione improvvisata, applicazioni di volant rotti e increspature, a collage, ancora incomplete; altri nascono dalla tela di un artista, dipinta a mano a disegni floreali in modo libero e casuale, con un approccio decorativo declinato anche nelle borse. Simili a gioielli, bottoni ‘sbagliati’ si trasformano in elementi di spicco. Gli abiti sono drappeggiati direttamente sulla figura e composti da pannelli di tessuto combinati tra loro a piacere, legati e annodati per ravvivare e sorprendere l’insieme, alcuni con decorazioni di fiori in stoffa. Materiali comuni di uso quotidiano vengono trasferiti nella sfera del lusso: cotone, tela, voile di lana, bijoux che combinano elementi rurali e industriali per collane e accessori. In contrasto con l’innocenza e l’immediatezza di queste idee, le forme sono invece sofisticate. Le silhouette sono severe, disadorne e pure, ispirate a uniformi e abbigliamento da lavoro: scamiciati, grembiuli, cappotti cocoon senza maniche, dal taglio sartoriale e preciso. La loro austerità lascia spazio a stravaganze, bilanciando due estremi opposti che si attraggono tra loro.

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