Hanno scritto online commenti
offensivi sui bagni 'gender neutral' (ovvero non riservati solo
a maschi o femmine ma accessibili a tutti) creati all'università
Bocconi: Per questo tre studenti sono stati sospesi sei mesi
dall'ateneo. Un provvedimento - legato al fatto che non hanno
rispettato il codice d'onore firmato al momento dell'iscrizione
- che ha fatto scoppiare le polemiche sulla 'censura'. Ne ha
parlato in radio Giuseppe Cruciani a La Zanzara e ne hanno
scritto Libero e La Verità.
A fare una segnalazione alla commissione disciplinare
dell'università è stato Samuele Appignanesi, studente
transgender che si era battuto per i bagni per tutti e in un
post su Instagram ha spiegato che era "necessario intervenire"
contro "commenti che invece di esprimere un parere deridevano e
insultavano le persone transgender e quelle disabili".
Il 1 febbraio ai tre studenti è stata notificata la decisione
della commissione, con la puntualizzazione che il provvedimento
sarà inserito nel "fascicolo personale e comunicato agli uffici
interessati e alla commissione di laurea in sede di discussione
della tesi. Potrà inoltre avere effetto su eventuali benefici
economici accordati dall'università".
L'università ha spiegato che si trattava di "messaggi e
commenti contenenti pesanti allusioni sessuali e contenuti
provocatori e offensivi nei confronti delle persone con
disabilità. Tali messaggi violano il diritto al rispetto nei
confronti di tutti gli appartenenti alla comunità accademica e
sono inoltre lesivi dell'immagine e della reputazione della
Bocconi. L'università ha, quindi, applicato quanto previsto
dall'honor code, che tutti gli studenti sottoscrivono al momento
dell'iscrizione, e dai suoi regolamenti".
Il testo dei messaggi definiti "certamente non lesivi" è
stato pubblicato sulla pagina Instagram proletariobocconiano e
va avanti la polemica fra chi critica la "censura" e chi invece
difende e apprezza la decisione dell'ateneo.
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