"Un'attenzione e una
partecipazione superiori a ogni aspettativa, spunto per molte
riflessioni". Così Maria Randazzo, direttore dell'Istituto
penale per i minorenni di Catania, sulla rappresentazione
dell'Inferno di Dante proposta in forma di oratorio nel piccolo
teatro di Bicocca, il Nautilus, da Vision Sicily e Siciliae, e
che ha suscitato le emozioni dei giovani ospiti.
Applausi convinti e calorosi per gli attori: Angelo D'Agosta,
Luciano Fioretto, Giovanni Santangelo, Giovanna Mangiù, Camillo
Sanguedolce, Davide Sbrogiò, che hanno interpretato Virgilio,
Dante, Francesca Da Rimini, Ulisse e il conte Ugolino.
L'idea di mostrare ai ragazzi dell'Istituto una versione
ridotta dello spettacolo che, con drammaturgia e regia di
Giovanni Anfuso, era stato rappresentato nel corso dell'estate
con grande successo nelle Gole dell'Alcantara, era venuta ai
produttori di Vision Sicily, Luciano Catotti e Ninni Triscritta.
Formalizzata la proposta, una volta ottenuta l'autorizzazione,
il progetto si è concretizzato.
"Avevamo chiesto - ha spiegato Giuliana Mastropasqua,
funzionario della professionalità pedagogica - che gli
interventi degli attori fossero legati da una serie di
informazioni e considerazioni su Dante e la Divina Commedia,
perché potesse rappresentare un momento di arricchimento
culturale per i nostri ragazzi".
La rappresentazione è stata dunque preceduta da
un'introduzione dedicata a Dante e al suo tempo: la politica,
l'esilio, la Commedia e la scelta di scriverla in volgare il
linguaggio del popolo. È stato tracciato un parallelo tra
volgare e dialetto siciliano, giocando a "tradurre" alcune
celebri frasi della Commedia, richiamandosi anche a proverbi,
espressioni e versi di canti popolari, come "Ccà sutta nta stu
nfernu", (Qui sotto in quest'Inferno, ndr) degli zolfatari del
Nisseno.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA