ANSA) - TRIESTE, 1 MAR - "I criteri di attribuzione degli ultimi
finanziamenti PRIN (Progetti di Rilevante Interesse Nazionale)
penalizzano i giovani ricercatori, cioè quelli che hanno meno di
40 anni". Lo afferma il direttore della Scuola Internazionale
Superiore di Studi Avanzati (Sissa), Stefano Ruffo, riferendosi
al Bando PRIN, dopo aver analizzato i dati dei progetti fino a
questo momento approvati e finanziati. Ma, secondo lo stesso
Ruffo, per "correggere l'errore sarebbe sufficiente un
rifinanziamento di almeno dieci milioni soltanto per la
cosiddetta Linea giovani". La Sissa "è molto soddisfatta per
quanto riguarda i propri progetti, moltissimi dei quali sono
stati finanziati - prosegue il direttore - ma quanto avvenuto
crea una discriminazione che scoraggia sia i giovani ricercatori
che vorrebbero restare in Italia sia quelli che si tenta di
convincere a rientrare dall'estero". Il Bando PRIN è suddiviso
in tre linee di finanziamento: standard, giovani e Sud, e "tra
queste, quella più penalizzata è la Linea giovani". Secondo
Ruffo, "da un lato le condizioni erano molto complesse per i
ricercatori con meno di 40 anni, ad esempio creare team tra
varie sedi universitarie perché se si è giovani è molto
difficile formare cordate, dall'altro sono stati stanziati pochi
fondi per questo settore". Dall'analisi effettuata alla Sissa,
risulta che per la Linea giovani "sono stati approvati tre
progetti su 16 presentati mentre per la Linea standard 41 su 82,
almeno fra quelli valutati fino a questo momento". Il direttore
della Sissa auspica, dunque, un incremento per almeno 10 milioni
di euro a favore dei giovani oppure "la riattivazione di fondi
che venivano erogati in passato come Firb giovani o Sir". La
Sissa è molto attenta a mantenere alto il livello di
"attrattività per i giovani, messaggi come questi vanno invece
nella direzione opposta", ha concluso Ruffo.
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