Ha deciso di donare la stanza del
figlio morto a causa di un sarcoma raro a un uomo di Sant'Agata
sul Santerno, nel Ravennate, un migrante disabile che ha perso
tutti i mobili nell'alluvione di maggio.
Laura Lamari è di Genova; suo figlio Stefano Cordì,
musicista, se ne è andato a febbraio 2021, a 30 anni, dopo la
diagnosi nel 2018 di tumore desmoplastico a piccole cellule
rotonde, dovuto a modificazioni genetiche.
La donna si è da subito impegnata in progetti per dare
supporto alle persone colpite da patologie oncologiche rare e
alle loro famiglie; ha dato vita anche a un'associazione che
porta il nome del figlio "S.t.e.f.a.n.o.", acronimo di "Scienza,
tecnologia e finanziamento aiutano nell'oncologia" per il
sostegno alla ricerca scientifica contro i sarcomi e per
l'elaborazione del lutto. Elaborazione che tocca anche gli
oggetti materiali, custodi di ricordi. Per Laura, tra questi c'è
la stanza di Stefano. Ha deciso di regalarla per onorare il
ricordo del ragazzo, angelo del fango durante l'alluvione di
Genova.
"Se fosse stato ancora con noi, sarebbe andato a spalare in
Romagna", dice la donna. Grazie a un post su Facebook, ha
raccolto la disponibilità di tanti genovesi a smontare i mobili,
trasportarli e rimontarli. Un messaggio privato sui social le ha
segnalato la storia di Andaz Aziz, migrante, rimasto senza gambe
da ragazzo per lo scoppio di una mina mentre fuggiva dalla
persecuzione del regime di Saddam Hussein.
Lui e la sua famiglia da alcuni anni vivono a Sant'Agata sul
Santerno: l'esondazione ha devastato la casa, distrutto l'auto,
danneggiato le protesi alle gambe. Laura gli ha offerto la
stanza del figlio, che sarà trasferita i primi di luglio:
"Sapere che andrà a questa persona rinforza la gioia del dono".
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