Lo Stato risarcisca la vittima di
un reato violento perché la direttiva Ue 2004 garantisce "un
indennizzo per le lesioni subite nel territorio di uno Stato
membro". La Corte di appello di Bologna ha respinto la tesi di
Ministero della Giustizia e Presidenza del Consiglio contro
l'indennizzo alla madre di una donna uccisa nel'92 ad Alseno
(Piacenza). L'indennizzo, hanno stabilito i giudici confermando
la sentenza di primo grado, va concesso anche se il reato è
avvenuto prima del recepimento della norma, nel 2005, come
spiegato dal legale della madre della vittima, Claudio Defilippi
e contrariamente a quanto sostenevano Ministero della Giustizia
e Presidenza del Consiglio. L'omicida, Alex Maggiolini, fu
condannato in via definitiva a 15 anni e otto mesi ma, essendo
nullatenente, non era stato possibile aver alcun risarcimento.
Il giudice di Piacenza aveva condannato lo Stato italiano al
pagamento di centomila euro "per il mancato recepimento della
normativa comunitaria". In appello la conferma.
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