"Ero con Mimmo Lucano a Riace nel
2004, quando iniziò la sua straordinaria esperienza di sindaco,
continuo a esserlo oggi dopo il suo arresto.
Sono convinto che le leggi vadano rispettate, ma sono anche
convinto che, se Mimmo ha imboccato delle scorciatoie, lo ha
fatto per un eccesso di generosità: nessun tornaconto personale,
nessun potere da prendere o conservare ma solo il desiderio di
sostenere la speranza di persone fragili, garantendo loro un
futuro e una vita dignitosa". A dirlo è don Luigi Ciotti
presidente di Libera e del Gruppo Abele. "È un reato l'umana
solidarietà? Si ripropone qui l'antico dilemma tra leggi dei
codici e leggi della coscienza. Ripeto, bisogna stare sempre
dalla parte della legalità, ma anche chiedersi se certe leggi
non contraddicano la vocazione liberale e inclusiva della
democrazia, vocazione che ha ispirato ogni passo dell'esperienza
di Riace e del suo generoso sindaco. Ora c'è d'augurarsi che la
politica, nel segno di una legalità inclusiva, sappia dare
continuità e diffusione a un modello di accoglienza che ha
generato lavoro e sicurezza e costruito la ricchezza umana e
sociale di una comunità", conclude don Ciotti.
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