- ROMA - (di Francesco Bongarrà e Valentina Roncati) -
Arriva il sì definitivo dell'Aula della Camera alle norme per
garantire protezione dalle intimidazioni ai sindaci e agli
amministratori locali, ma anche ai consiglieri regionali ed ai
parlamentari con un inasprimento delle pene previste. Un
fenomeno che ha raggiunto dimensioni preoccupanti: solo lo
scorso anno sono sati censiti 454 atti intimidatori contro
amministratori locali. I voti a favore sulle norme a tutela dei
Corpi politici, amministrativi o giudiziari e dei loro singoli
componenti, sono stati 268, nessun contrario, 74 gli astenuti
(M5S e Lega). Queste, in sintesi, le principali novità: * Più
tutele a singoli amministratori - Viene estesa ai singoli
componenti l'attuale fattispecie che punisce, con la reclusione
da uno a 7 anni, ogni violenza o minaccia a un corpo politico,
amministrativo o giudiziario. La formulazione allargata, in
pratica, tutela i singoli amministratori locali in quanto tali,
anche quando operano al di fuori dell'organismo collegiale. Nei
confronti delle intimidazioni si procede d'ufficio e si può far
ricorso alle intercettazioni. L'arresto in flagranza diventa
obbligatorio ed è applicabile la custodia cautelare in carcere.
La pena, inoltre, è aumentata fino a un terzo se la violenza o
la minaccia sono commesse con armi, da più persone o persona a
viso coperto, da associazioni segrete o in forma anonima. * Stop
minacce interdittive - Rischia da uno a 7 anni anche chi
minaccia o usa violenza per ottenere o impedire l'adozione di un
provvedimento (anche legislativo) o a causa della sua adozione.
* Aggravante da ritorsione - Scatta l'aggravante quando alcuni
specifici delitti (lesioni, violenza privata, minaccia o
danneggiamento) costituiscono intimidazioni ritorsive per un
atto compiuto nell'adempimento del mandato. In questo caso la
pena aumenta da un terzo alla metà. L'aggravante non si applica
però se a causare l'intimidazione è stato l'amministratore
eccedendo in modo arbitrario i limiti delle sue attribuzioni. *
Atti intimidatori contro candidati - Intimidire un aspirante
consigliere comunale costerà il carcere. Sarà punito con la
reclusione da 2 a 5 anni chi ostacola, con minacce o atti di
violenza, la partecipazione di candidati alle elezioni comunali
o regionali. * Monitoraggio minacce contro amministratori -
Vengono definiti funzionamento e composizione dell'Osservatorio
sul fenomeno degli atti intimidatori contro gli amministratori
locali che ha il compito di monitorare il fenomeno e promuovere
iniziative di formazione e a favore della legalità. Intanto
proprio oggi "Avviso Pubblico" ha reso noti i numeri degli
amministratori locali minacciati nel 2016: sono 454, uno ogni 19
ore. Il fenomeno ha coinvolto 18 Regioni, 77 Province - il 72%
del totale - e 295 Comuni - il 10% in più nel confronto con il
2015. Il 76% degli atti intimidatori agli amministratori locali
si concentra nel Sud e nelle Isole. La Calabria è la regione più
colpita nel 2016: 87 casi, con un allarmante +70% rispetto al
2015; a seguire la Sicilia. Maggio è il mese maggiormente "sotto
tiro", il periodo elettorale si conferma dunque il più a
rischio. Soddisfazione per l'approvazione della nuova normativa
a tutela dei sindaci è stata espressa da Doris Lo Moro, che ha
presieduto la Commissione d'inchiesta sul fenomeno degli atti
intimidatori contro gli amministratori locali. "Il Parlamento
alza gli scudi attorno ai sindaci: una legge che si fa carico
del "corpo a corpo" quotidiano che in molti territori devono
affrontare per fare il proprio dovere", ha commentato il
relatore alla Camera, Davide Mattiello del Pd.
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