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Consip: Albamonte, Csm non intervenga

Consip: Albamonte, Csm non intervenga

Orlando, Csm non ha facoltà. Costa, Anm assolve procura Napoli

ROMA, 18 aprile 2017, 18:26

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Non esiste alcuno scontro tra le procure di Roma e Napoli, né tantomeno esiste un caso 'procura di Napoli'". A dirlo è il presidente dell'Anm, Eugenio Albamonte, intervistato da Repubblica sull'inchiesta Consip sulla quale il Csm deciderà se intervenire o meno. "Qui si tratta - aggiunge - solo di un'indagine in corso a Roma a margine della vicenda Consip che servirà a capire se quelli riportati dai giornali sono errori o casi di infedeltà di un ufficiale". "I fatti in sé, se fosse dimostrata un'intenzione maliziosa da parte di quell'ufficiale, sarebbero gravi e non certo da minimizzare. Ma non coinvolgono la procura che aveva riposto fiducia nelle indagini condotte dal Noe", aggiunge, e da parte del Consiglio superiore della magistratura "non mi pare ci sia nulla da fare, il Csm si occupa dei magistrati, non della polizia giudiziaria". "A meno che il Csm non voglia fare il punto sulla segretezza delle indagini nella linea di comando della polizia", dice in riferimento al decreto di agosto 2016 che obbliga la polizia a riferire alla sua scala gerarchica: "È una norma entrata in vigore alla chetichella, che ha capovolto il rapporto di fedeltà tra polizia e procure. Prima non era possibile riferire ai superiori, se non previa autorizzazione del pm, adesso l'opposto". 'È un caso che questa norma sia scritta mentre c'è l'inchiesta Consip?', gli viene chiesto. "Non sono abituato a fare dietrologia, certo che la vicenda Consip offre un'occasione importante per riflettere sui pericoli che quella norma potrebbe creare", conclude.
    "Il Tribunale dell'ANM, con sentenza pubblicata oggi sulle colonne di Repubblica, assolve la Procura di Napoli, dispone l'incompetenza del CSM ad occuparsi delle relative vicende e condanna il Governo per un decreto del 2016 in materia di rapporti tra pg e pm. Cominciamo bene", commenta il ministro per gli Affari Regionali, Enrico Costa, ex viceministro alla Giustizia. Tra le procure di Roma e Napoli "allo stato non mi pare che ci possa parlare di scontro", evidenzia il ministro della Giustizia Andrea Orlando, ai cronisti a Palermo. "Il Csm non ha alcuna facoltà di intervenire direttamente. Se ci sono dei rilievi disciplinari è la procura generale presso la Cassazione e il ministero che intervengono", aggiunge, replicando alle dichiarazioni del presidente dell'Anm Eugenio Albamonte.
    "Forse è un lapsus quello del presidente Albamonte, da prendere comunque molto sul serio", afferma il deputato Pd Davide Mattiello. Eugenio Albamonte, pm della Procura di Roma, da poco nuovo presidente dell'Anm, "intervenendo con grande equilibrio sulla vicenda Consip, mette in guardia da un altro rischio: quello della violazione del segreto istruttorio, un rischio che sarebbe aumentato da quando il Legislatore nell'agosto del 2016 ha introdotto l'obbligo di informazione gerarchica in capo alla polizia giudiziaria. Ma nella vicenda Consip la delega di polizia giudiziaria, fino a che l'inchiesta è stata fatta dalla Procura di Napoli, l'ha avuta il NOE dei Carabinieri, per i quali l'obbligo di informare la linea gerarchica è sancito dal 2010". "Forse Albamonte, nel sottolineare la problematicità di queste norme, problematicità che io condivido, aveva in mente un'altra vicenda: quella dello spione-massone Giulio Occhionero, che è costata il posto al dott. Di Legami, allora capo della polizia postale, con delega di PG. Il titolare dell'inchiesta è proprio il dott. Albamonte - osserva Mattiello - che ha chiesto il giudizio immediato sulla vicenda Occhionero. Una inchiesta che merita la massima attenzione perché è un'altra di quelle storie che rimanda ai sistemi di potere, così determinanti nel nostro Paese. Dovremo pure capire per chi lavorassero da anni i fratelli Occhionero, archiviando quintali di informazioni sensibili, a meno di considerare Giulio Occhionero un curioso collezionista Per questo auspico che il giudizio sia tanto immediato quanto profondo".
   

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