Studenti toscani a lezione dal
presidente della Consulta Paolo Grossi sulla Costituzione.
Doppia tappa oggi, prima a Firenze e poi a Pisa, per 'Viaggio in
Toscana: la Corte costituzionale nelle scuole", iniziativa che
ha preso l'avvio l'8 gennaio a Roma e che porta i giudici
costituzionali nelle aule per spiegare la Carta e il ruolo della
Consulta.
Il primo appuntamento con gli studenti per Grossi è stato con
le ragazze e ai ragazzi dell'Educandato statale Santissima
Annunziata di Firenze ai quali il presidente si è rivolto così:
"Il palazzo della Consulta non è un castello murato, è anche
casa vostra". Poi un'ora circa di lezione, introdotta dal
dirigente scolastico Massimiliano Zembrino e da alcuni video dei
ragazzi, nella Sala Bianca della Villa Medicea del Poggio
Imperiale: si è parlato di Costituzione come "breviario civico"
del cittadino, dell'opera dei padri costituenti, della Corte
Costituzionale che non solo "difende i valori costituzionali" ma
con i suoi pronunciamenti "sviluppa ciò che è potenzialmente
nella dimensione costituzionale della Repubblica". Fra le
domande degli studenti, anche temi di attualità come
l'immigrazione, lo Ius Soli, i progetti di riforma
costituzionale, le ipotesi di riforma in senso presidenziale.
Nel pomeriggio Grossi ha invece incontrato gli allievi del
del Polo G.Carducci di Pisa: a salutare il suo ingresso in aula
l'inno di Mameli e quello dell'Unione europea, suonato e contato
dagli studenti del liceo musicale. Anche a loro Grossi ha
illustrato il ruolo e le funzioni del "tribunale che presiedo,
un tribunale - ha detto - un po' speciale perché non giudica gli
uomini ma le leggi ed espelle dal sistema quella che vanno
contro i principi della nostra democrazia". Ma, ha aggiunto il
presidente della Consulta, "la Corte ha anche il compito di
adeguare la Costituzione ai tempi che il popolo vive: i 139
articoli della Carta sono un insieme di valori che dobbiamo
sapere declinare con il nostro tempo e credo che in questi 61
anni di vita la Corte lo abbia fatto in modo soddisfacente".
Grossi ha poi affermato di ritenere la Costituzione "ancora
giovane e vivissima". E sul ruolo della Consulta ha evidenziato
pure che "esiste anche per arginare la deriva di leggi, che non
esito a definire infami, come le leggi razziali del 1938".
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