A rischio l'assistenza scolastica per
bambini e adolescenti con autismo. I decreti di riparto dei 224
milioni del Fondo inclusione delle persone con disabilità,
destinati al potenziamento dei servizi di assistenza scolastica
all'autonomia e alla comunicazione, non prevedono infatti
l'obbligo di educatori esperti in Aba (Applied Behavior
Analysis). Lo denuncia l'Associazione nazionale genitori di
persone con autismo (Angsa) che evidenzia la necessità di una
formazione specifica per gli educatori che possa concorrere alla
continuità del progetto abilitativo dell'allievo.
In una lettera firmata dal presidente nazionale Angsa,
Giovanni Marino, e inviata nei giorni scorsi alla presidenza del
Consiglio e a tutti i ministeri coinvolti, l'Associazione chiede
"l'emissione di una nota interpretativa indirizzata agli enti
attuatori, per obbligare a inserire nei bandi la normativa
specifica per le disabilità mentali, da assistere ciascuna con
la propria specificità, proprio come già avviene per le
disabilità sensoriali, come i sordi, che vengono assistiti da
Assistenti all'autonomia e alla comunicazione, esperti sul
metodo scelto dai genitori fra quelli approvati".
Secondo l'Angsa, si rischierebbe un'assistenza generica in
quanto "emerge che i servizi erogati per gli allievi con
autismo, pur costando molte risorse, potranno comunque non
rispondere ai dettami normativi ed in particolare non
garantiranno il diritto inviolabile all'educazione,
all'istruzione e alla salute". Nella lettera Angsa spiega che
l'emissione della nota interpretativa è urgente e indispensabile
in quanto da anni il ministero riceve e non accoglie le
sollecitazioni delle associazioni come A.p.r.i.
"I due decreti di ripartizione dei fondi - è scritto nella
lettera - nulla dicono sulle modalità di assegnazione degli
appalti da parte di Regione ed Enti locali e ciò avrà una
ricaduta su tutti questi servizi scolastici che comportano una
spesa annuale per la finanza pubblica che è stata stimata in
oltre 1 miliardo, dato che ai 224 milioni si aggiungono quattro
volte tanto di finanziamenti locali, per i 68.000 AEC in
funzione". Nella lettera si chiede che si tenga conto dei
contenuti della sentenza del Consiglio di Stato sez. III, 6
ottobre 2023, n. 8708, che oltre a stabilire che il trattamento
Aba (Applied Behavior Analysis) rientra a pieno titolo nei Lea,
confermando che "trattasi di prestazione sociosanitaria ad
elevata integrazione sanitaria che deve essere erogata a scuola,
in famiglia e in tutti gli ambienti naturali di vita della
persona con autismo".
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