La scuola e il mondo associativo sul
tema della disabilità "devono lavorare insieme". Lo ha detto la
ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli alla
Celebrazione del 15° anniversario della ratifica della
Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con
disabilità.
"Perché la mia sensazione - ha proseguito - è che le
associazioni ogni tanto siano presenti nel mondo della scuola
per testimonianze e che ci siano dei progetti molto interessanti
che vengono proposti dalle scuole, dagli studenti e dagli
insegnanti che riguardano l'inclusione. E' come se fossero però
ancora due mondi un po' separati. La sfida per l'anno prossimo,
e sulla quale dobbiamo lavorare quest'anno raccogliendo anche le
proposte delle federazioni, è di lavorare insieme. Quando le
scuole fanno un progetto sull'inclusione sentano il mondo
associativo e quando le associazioni entrano le scuole
coinvolgano tutti gli insegnanti e tutti gli studenti. Solo così
possiamo davvero portare una testimonianza di cambiamento, di
inclusione, di protagonismo di tutti e portare davvero un futuro
migliore nelle nostre scuole, ma soprattutto fuori dove la vita
reale davvero è complessa".
Locatelli ha ribadito: "Siamo in un momento di grande
cambiamento. Una sfida epocale che ci dobbiamo giocare fino in
fondo" ed annunciato l'intenzione di coinvolgere di più gli
studenti. "L'anno prossimo vorrei che - ha concluso - ci
ritrovassimo qui e che la voce fosse soprattutto dei ragazzi.
Vorrei che a parlare per descrivere quello che succede tutti i
giorni tra i banchi di scuola, nelle classi, tra i compagni,
nelle reti amicali, anche fuori dalla scuola, foste voi ragazzi,
perché voi siete i protagonisti".
E il ministro all'Istruzione e al Merito ha rilanciato: "Con
il ministro Locatelli abbiamo concordato - ha detto Valditara -
di far conoscere la Convenzione Onu per le persone con
disabilità nelle scuole ed, aggiungo, inserirla nell'ambito
dell'Educazione Civica. Perchè la partecipazione dei ragazzi è
fondamentale. Credo moltissimo nel fatto che i ragazzi siano
loro stessi protagonisti di educazione".
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