La tratta delle
persone "danneggia gravemente l'umanità nel suo insieme,
lacerando la famiglia umana" e "costituisce una ingiustificabile
violazione della libertà e della dignità delle vittime", "per
questo essa è da ritenersi un crimine contro l'umanità". E
questo va detto "senza dubitare". Lo ha sottolineato il Papa
nell'udienza ai partecipanti alla Conferenza internazionale
sulla tratta organizzata dal Dicastero dello Sviluppo umano.
Crimini gravi, da porre sullo stesso piano, sono anche "tutti i
vilipendi della libertà e dignità di ogni essere umano, sia
questi un connazionale o uno straniero".
Contro la tratta, che il Papa definisce "mercificazione"
dell'altro, "si è fatto e si sta facendo molto, ma molto rimane
ancora da fare. Di fronte a un fenomeno tanto complesso quanto
oscuro come la tratta di persone, è essenziale assicurare il
coordinamento delle diverse iniziative pastorali, tanto a
livello locale, quanto a livello internazionale".
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