Un intervento chirurgico portato a
termine all'Ospedale del Mare di Ponticelli a Napoli ha
consentito di salvare la vita ad una donna 41 anni, affetta da
diabete mellito di tipo I (diabete giovanile). Proprio questa
malattia l'ha portata nel tempo ad un'insufficienza renale e ad
un delicato trapianto combinato di rene e pancreas, effettuato
in un rinomato Centro italiano. Oltre al diabete, negli anni
sono emersi i sintomi di un'altra patologia: una sclerosi
multipla oggi in remissione, che ha ulteriormente messo alla
prova la salute della donna. Un percorso complesso, anche se per
la donna la prova più dura è arrivata a fine settembre. Il 22 la
donna è giunta al pronto soccorso dell'Ospedale del Mare per un
dolore acuto all'addome. Sintomi che hanno allarmato i medici e
che ben presto hanno rivelato un'occlusione intestinale e una
peritonite massiva. Immediato il trasferimento in sala
operatoria.
"Quando siamo intervenuti - spiega il dottor Giuseppe
Militerno, Responsabile f.f della Chirurgia d'Urgenza - abbiamo
accertato che l'occlusione intestinale era dovuta ad una briglia
aderenziale che bloccava il normale transito dei cibi
nell'intestino. Questo blocco aveva anche causato la
perforazione del
duodeno del pancreas trapiantato e prodotto una fuoriuscita del
liquido enterico e del succopancreatico del nuovo pancreas".
Una situazione disperata, risolta grazie ad un complesso
intervento.
I chirurghi hanno prima eliminato la briglia che aveva causato
il danno e poi sono intervenuti sul duodeno trapiantato. "Il
nuovo pancreas - prosegue Militerno - non viene messo nella sua
posizione originale. La perforazione del duodeno, al quale era
attaccato il pancreas trapiantato, ha posto un grande problema
chirurgico. Il rischio era di ritrovarci con una nuova
peritonite e la necessità di dover rimuovere anche il pancreas.
La nostra scelta è stata quella di intervenire sul duodeno e di
posizionare un drenaggio che in caso di fallimento
dell'intervento avrebbe comunque consentito al liquido
pancreatico di fuoriuscire".
I chirurghi hanno poi raccolto il liquido peritonitico per
individuare la
presenza di batteri e predisporre una terapia antibiotica
mirata. Nei giorni seguenti Francesca è stata sempre meglio
tanto che ormai è pronta per tonare a casa. I medici dovranno
solo valutare le sue condizioni all'interruzione della terapia
antibiotica, ma sono certi di poterla mandare presto a casa e
restituirla all'affetto dei propri cari".
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