Il progetto "Napoli e la Campania
nel mondo" si concentra su "una generazione enorme di Italiani
che sono emigrati, parliamo di sei milioni di campani nel mondo.
Una cifra che è uguale a quella di residenti oggi in Campania".
E' questo il punto da cui parte il lavoro oggi sostenuto da
Gennaro Oliviero, presidente del Consiglio Regionale della
Campania, che ha partecipato al lancio dei progetti insieme alle
associazioni specializzate nel contatto con i figli e i nipoti
degli migranti.
"Da loro - spiega Oliviero - ci arrivano segnali importanti
di ricordo. Posso citare San Pietro Infine, un piccolo borgo in
provincia di Caserta, che venne colpito nella seconda Guerra
Mondiale ed è stato poi set di Monicelli. Oggi ha circa mille
abitanti ma ne ha ben 3.000 di origine di quel luogo in diversi
Paesi del mondo tra Canada e Usa. Oggi guardiamo anche ai tanti
discendenti di emigranti, che non parlano italiano ma ripensano
alla loro terra d'origine spesso però solo guardando qualche
cartolina. Invece c'è bisogno di far conoscere loro il grande
patrimonio culturale della nostra Regione e stimolarli a venire
in Italia. Abbiamo abbiamo tirato fuori una legge regionale del
1996, la numero 2 materia di 'Interventi regionali in favore dei
cittadini campani residenti all'estero', che era un po' in
naftalina e dovremmo meglio di rivisitarla nei prossimi mesi per
partire con questo ponte della Campania con i suoi vecchi
concittadini che sono disseminati in tutti i continenti".
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