"Sono passati 27 anni dalla data in
cui il famoso incendio di Agrimonda distrusse la fabbrica di
produzione di fitofarmaci, e che ha funestato per decenni un
territorio che poteva essere bellissimo e rigoglioso, mentre il
peso di questo incendio ancora ricade sulla qualità della vita
dei cittadini e sulle acque quasi certamente contaminate di
Marigliano e Mariglianella. Tra le tante promesse ricevute in
più di un quarto di secolo, su bonifiche mai realizzate, si
preferisce lasciare lì quei materiali che nessuna regione è
disposta ad accogliere, dato l'enorme livello di
cancerogenicità". Così, in una nota, il consigliere regionale,
Maria Muscarà.
"Ad aggravare la situazione fu il distacco di un telo che
serviva ad impermeabilizzare il terreno, diffondendo nell'aria
un odore ancora più pesante ed avvelenato e costringendo i
residenti a vivere in casa e ad indossare mascherine non solo
per il Covid. La cosa ancora più assurda - replica la
consigliera - è che in consiglio regionale della Campania in
assenza di qualsiasi tipo di opposizione seria, anche per
ottenere delle documentazioni che potrebbero essere ottenute con
un semplice "accesso agli atti", bisogna fare un Question Time,
e passano mesi e mesi. Finalmente sono riuscita ad ottenere
questa documentazione che tratta tematiche tecniche, e va
certamente esaminata, ma conferma tutte le previsioni: la
contaminazione delle acque è presente, ed è una priorità evitare
che le persone finiscano avvelenate. Procederemo in maniera
seria e responsabile".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA