"Per decenni la Regione Campania ha
assunto un atteggiamento di totale servilismo nei confronti
delle cliniche private, per foraggiare le quali sono stati
sistematicamente dirottati pazienti dal pubblico, anche quando
nei nostri ospedali risultavano disponibili centinaia di posti
letto. Per mesi, durante il primo lockdown e prima che
intervenisse la Corte dei Conti, abbiamo anticipato centinaia di
migliaia di euro alle cliniche, pagandole per posti letto che
non sono mai stati occupati. Oggi, nella fase più drammatica
dell'emergenza e con una curva pandemica in costante ascesa, la
Regione decide di dichiarare guerra ai privati, con una delibera
grottesca che ripartisce il budget per settori e su base
mensile". Lo denuncia la consigliera regionale Maria Muscarà.
"Risultato: se fino a oggi i tetti di spesa si esaurivano già in
autunno, se non addirittura in estate, d'ora in avanti rischiano
di esaurirsi prima della metà di ogni mese - spiega - Le
conseguenze sui cittadini sono già oggi devastanti. Basti
pensare che per una tac, che potrebbe rilevare una patologia
tumorale su cui sarebbe ancora possibile intervenire in tempo,
bisognerà attendere non meno di 60-90 giorni, quando forse sarà
troppo tardi".
"È assolutamente surreale - conclude Muscarà - immaginare, in
tempo di guerra e con la stragrande maggioranza delle attività
ospedaliere bloccate dal Covid, di entrare in rotta di
collisione con il privato convenzionato con un provvedimento che
non ha né capo né coda. Nel frattempo chi ha possibilità
economiche si cura, mentre chi non ha soldi può anche
soccombere, in barba a quel diritto alla salute che rappresenta
il pilastro principale della nostra Costituzione".
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