Da San Gioacchino al Vomero: anche
quest'anno il Capitano Mariani e il suo autore protagonisti
sulla scena nazionale del giallo. E con un "bottino" forse
ancor più ricco di quello del 2023, compreso un posto in finale
nel concorso "Giallo Mondadori" per un nuovo racconto di
Giovanni Taranto, e l'inserimento "ufficiale" del giornalista di
Torre Annunziata nella "Storia del giallo di Napoli" di
recentissima pubblicazione. Dal 23 al 26 maggio Napoli è stata
di nuovo la capitale italiana del noir, del poliziesco e del
"crime", con il "Festival del giallo" arrivato alla sua terza
edizione. Alla Floridiana l'intensa kermesse organizzata da Ciro
Sabatino, con la presidenza di Maurizio de Giovanni e la "spina
dorsale" costituita da Gialli.it e dalla libreria IoCiSto. Lo
scorso anno, nella seconda edizione della manifestazione,
Taranto si aggiudicò il Premio Nazionale "Mysstery" con la
seconda indagine del Capitano Mariani: "Requiem sull'ottava
nota" (Avagliano editore). Stavolta "''o Capitano", protagonista
anche del suo terzo romanzo, "Mala fede" (Avagliano editore),
anzitutto ha avuto occasione di ritrovarsi con Carlo Lucarelli,
che del libro ha firmato un entusiastico strillo di lancio. E
poi di fare un briefing - per così dire - con un collega
d'eccezione. Un "cugino" della polizia di Stato, che da diversi
anni opera al Nord: il Commissario Soneri, nato dalla penna di
Valerio Varesi. Nel pomeriggio del 24, infatti, un interessante
panel ha visto a confronto i due autori e i rispettivi
detectives: Taranto a intervistare Varesi, Varesi a sondare i
paralleli fra il mondo delle nebbie del Parmense con quello
della terra del Vesuvio in cui opera Mariani. Sud e Nord. Lava
e bruma. Lo schivo e introverso carattere del funzionario della
polstato a fare da contraltare alla romanità dell'ufficiale
della Benemerita mandato al comando di una Compagnia ai piedi
del vulcano e "contaminato" dalla filosofia e dalla natura
solare dei vesuviani. Ma non finisce qui. Ben tre racconti di
Taranto sono stati protagonisti di diversi momenti cruciali del
festival. Uno, "Il piano perfetto" si è aggiudicato un posto
d'onore nella cinquina dei finalisti del premio "Gialli
Mondadori - Gialli.it", e sarà pubblicato prossimamente in una
raccolta dedicata a vari autori della galassia del noir e del
crime. Un centinaio le opere in lizza da tutta Italia. A
presiedere la giuria, in questo caso, Franco Forte, direttore
editoriale della collana dei "Gialli Mondadori". Altri due
racconti brevi del cronista torrese, dedicati ad altrettanti
piatti "letali", sono stati pubblicati in un volume presentato
proprio durante il festival: "Le ricette avvelenate del club dei
delitti di carta" (Gialli.it edizioni) curato dagli "Irregolari
del Festival" coordinati da Anita Curci. In questi ultimi ("La
caprese senza penZieri" e "il segreto della zuppa") anche se "'o
Capitano" non compare mai, si respira a pieni polmoni
l'atmosfera che i lettori hanno tanto apprezzato negli ultimi
anni leggendo delle indagini di Mariani. Nel primo racconto,
invece, ha fatto il suo esordio un nuovo personaggio nato dalla
penna del nerista oplontino, che, in questo caso, ha scelto di
narrare di un investigatore molto particolare della "omicidi"
napoletana: il commissario Franco Palumbo. L'ambientazione è
sempre quella del Vesuviano, ma - a differenza di quanto avviene
nella saga di Mariani, che si svolge a metà degli anni '90 - in
questo caso si viene proiettati addirittura di un altro
ventennio indietro nel tempo, fino al 1975. A chiudere questo
bilancio molto più che positivo, come già accennato, è arrivato
l'inserimento dello scrittore oplontino e dei suoi romanzi nella
"Storia del giallo di Napoli" (Homo scrivens) con prefazione di
Luca Crovi, opera di Sabatino presentata proprio al festival. Un
riconoscimento importante per Taranto che lo stesso
organizzatore della manifestazione ha definito nel libro come
"erede di Giancarlo Siani", e presentato al pubblico del
festival come "…autore di gialli che, entro i prossimi due anni,
si confermerà fra i più importanti d'Italia".
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