Mezzo secolo di impegno, tempo di
bilanci ma anche di sguardi verso il futuro. Tutto questo è
racchiuso in "Psichiatria Democratica 50 anni straordinari.
Cento voci a narrare di salute mentale, libertà ed eguaglianza",
il libro curato da Emilio Lupo, presentato questa mattina nella
Sala Giunta di Palazzo San Giacomo.
Il volume racconta i 50 anni di storia di Psichiatria
Democratica attraverso testimonianze di operatori della salute
mentale italiani e stranieri e di esponenti del mondo della
cultura, delle scienze e delle professioni. E ne ripercorre
l'impegno per l'approvazione della legge Basaglia, con la
chiusura dei manicomi, e la lunga stagione di battaglie per la
tutela dei diritti di quanti vivono in condizioni di disagio
psicologico-psichiatrico.
"Abbiamo voluto che questo evento si facesse nella nostra Sala
Giunta - ha spiegato il sindaco Gaetano Manfredi intervenendo
alla presentazione - per dare un segno anche tangibile del
sostegno che l'amministrazione intende dare a quanti sono
impegnati sulla tematica della salute mentale. Aspetto centrale
è l'integrazione tra approccio sanitario e approccio sociale,
per la quale occorre l'interazione di tutti i soggetti
istituzionali".
"In cinquant'anni di storia - ha ricordato il curatore Lupo -
abbiamo inteso portare avanti una battaglia che non fosse di
settore ma comunitaria. Il libro rispecchia proprio questa
nostra impostazione originale perché raccoglie testimonianze e
riflessioni degli operatori della salute mentale italiani ed
europei e di quella che noi abbiamo chiamato la migliore
società".
"I cinquant'anni dell'associazione - ha evidenziato
Salvatore Di Fede, segretario nazionale di Psichiatria
Democratica - cadono nell'anno in cui ricorrono anche i cento
anni della nascita di Franco Basaglia e questo libro testimonia
la validità di un pensiero, che ha in lui un punto di
riferimento, che ha saputo trasformarsi in pratiche capaci di
rispondere alla necessità di offrire percorsi di reinclusione
sociale a quelli che nell'epoca dei manicomi venivano chiamati
matti e che erano esclusi dalla società in maniera travolta
violenta".
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